InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fukushima due mesi dopo: il Giappone dice basta nucleare

Oggi sappiamo che poco più di metà (il 55% per l’esattezza) delle sue barre di combustibile sono fuse essendo rimaste all’asciutto. Stessa sorte per il 35% del combustibile del reattore 2 e per il 30% del numero 3 (World Nuclear News  6 maggio 2011). Dopo due mesi ancora si lavora con sistemi di raffreddamento di emergenza, anche perché entrare in quel che resta degli edifici dei reattori è troppo pericoloso per l’uomo. Il 6 maggio una squadra è rimasta per novanta minuti nel primo reattore per montare un filtro che nelle prossime settimane dovrebbe portare a una riduzione del livello di radiazioni, che attualmente  permetterebbero ad una persona di starci solo per due ore e mezza in un intero anno, non di più.

L’unica arma per controllare i tre reattori rimane ancora oggi l’acqua, per il resto le tre “pentole“ rimangono in balia di se stesse: vuote e inagibili le sofisticate sale di controllo.

Per controllare la situazione delle piscine piene di combustibile utilizzato (usualmente ci rimane per almeno dieci anni), sono state effettuate delle riprese video ma i detriti del tetto esploso e crollato impediscono di capire la situazione nella piscina del reattore tre; migliore la situazione nel numero quattro, dove si continua a spruzzare acqua con una autopompa.

Nel resto del mondo il nucleare appare al tappeto, la stessa Francia ha annunciato che il cantiere per il secondo EPR previsto a Plenty al momento non sarà avviato. E’ vero che nei giorni scorsi e’ stato avviato un nuovo reattore, ma si tratta di una storia particolare, si tratta del fatidico sito iraniano di Bushehr che l’8 maggio ha raggiunto la prima criticità; un reattore ad acqua in pressione da 1.000 MW avviato  negli anni ’70 dai tedeschi, abbandonato nel 1979 con la rivoluzione islamica e ripreso dai Russi che possiedono metà della società costruita per gestire il reattore.

Per quanto riguarda il nostro Paese, continuano attività e oneri per smantellare il vecchio nucleare. Il 9 maggio due contenitori di combustibile esausto (provenienti dalla vecchia centrale di Trino Vercellese e da quella del Garigliano) hanno lasciato Avogadro ed hanno raggiunto la Francia, dove verranno trattati nel centro di Le Hague. Si tratta della seconda spedizione da Avogadro, la diciottesima che arriva ad Areva (la società che gestisce il business) considerando le 16 fatte negli scorsi anni per trasferire il combustibile utilizzato a Caorso.

Il sette maggio sulla gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico per assegnare le risorse che il decreto incentivi 2010 (DL n.40/2010 convertito nella legge n.73/2010) stanziava anche a favore dell’Agenzia Nucleare. Si tratta di 2,4 milioni di euro che andranno ad integrare, per ciascuno degli anno 2011 e 2012 lo stanziamento previsto per gli oneri di funzionamento dell’Agenzia, pari a 1,5 milioni di euro (Legge 99/2009).

Tornando al Giappone ieri il sindaco della città di Fukushima ha accettato una richiesta da parte dei genitori e degli insegnanti di rimuovere la parte superiore del terriccio dei cortili della scuole. Il Paese sembra voler far tesoro della terribile esperienza, il primo ministro giapponese ha chiesto alla Chubu Eletric Power Company di spegnere i reattori 4 e 5 dell’impianto di Hamaoka, perché recenti analisi hanno portato a stimare una alta probabilità che anche in quella zona si verifichi un terremoto ad alta intensità con conseguente effetto tsunami.

Il premier Naoto Kan ha annunciato ieri che l’uso del nucleare dovrà essere riesaminato da zero. Stridente il confronto col nostro Paese, dove il Governo ha imposto il silenzio sul referendum e sta agendo in totale disprezzo delle regole democratiche per evitarlo e risuscitare il proprio piano nucleare fra uno/due anni. Ci auguriamo che il referendum non sia annullato e che la gente risponda al governo con una partecipazione di massa, mostrando la stessa saggezza del premier Naoto Kan; che si faccia strada la consapevolezza che anche l’energia è un bene comune, un tema di cui occuparsi perché un nuovo sistema energetico è possibile e necessario, al di là della questione nucleare.

Roberto Meregalli

Beati i costruttori di pace – Comitato Energia Felice

www.martinbuber.euwww.energiafelice.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

fukushimagiapponeno nuke

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Fukushima: “Il governo sta riscrivendo la storia dell’incidente”.

Tredici anni dopo il disastro di Fukushima, la ricercatrice Cécile Asanuma-Brice racconta a Reporterre le conseguenze del processo di decontaminazione della regione e i pochi ma difficili ritorni dei suoi abitanti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il problema non è che la fine è vicina, ma che la stiamo già vivendo

Il 24 giugno 2023, il governo giapponese e la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) hanno deciso di scaricare in mare oltre 1,3 milioni di tonnellate di liquami generati dall’incidente nucleare di Fukushima, causato dal Grande Terremoto del Giappone Orientale, e di riavviare la produzione di energia nucleare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ritorna l’incubo del deposito di scorie. La situazione in Piemonte

L’annuncio del megaprogetto del deposito di scorie nucleari ha portato ad immediate reazioni da Nord a Sud. Qui condividiamo alcune considerazioni sui siti candidati nel torinese e l’intervista di Radio Onda d’Urto a Claudio, compagno di Rise Up 4 Climate Justice di Alessandria, provincia in cui sono state individuate ben sei aree. Nella notte tra […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Asia: Abe vince le elezioni e promette di riarmare il Giappone contro la Corea del Nord

Il Giappone tornerà ad avere un esercito offensivo? “Come annunciato in campagna elettorale, ora mi potrò seriamente occupare del tema Corea Del Nord”. Sono queste le parole pronunciate dal premier giapponese Shinzo Abe, una volta confermata la sua vittoria alle elezioni legislative giapponesi. La coalizione guidata da Abe ora ha la maggioranza necessaria per poter procedere ad una svolta storica. Si tratta […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fukushima, punto di non ritorno

L’anniversario del disastro di Fukushima che ricorreva ieri ha portato sotto gli occhi di tutti e tutte quello che vuol dire un disastro nucleare e di conseguenza la sua portata infinita. E’ stato un incidente che ha surclassato quello di Chernobyl (1986), a lungo definito «il più grave di sempre». Ma se in quella che […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: irruzione No Nuke alla centrale di Tricastin, 21 fermati

La centrale di Tricastin è da tempo stata individuata come una delle più pericolose tra quelle francesi; è di proprietà del gruppo EDF (il più grande produttore e distributore di energia del paese) e fa parte del più ampio sito nucleare di Tricastin che comprende anche un centro di ricerca per l’armamento nucleare e delle […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Notte No Nuke, manifestanti spinti fuori dalla stazione (video)

Il treno è infatti rimasto fermo nella stazione di Vercelli fino a ieri, quando è arrivata notizia che nella notte si sarebbe mosso per arrivare oltralpe. In breve decine di attivsti/e No Nuke si sono dati appuntamento alla stazione di Avigliana per contrastare il passaggio delle scorie e dalle 21 hanno presidiato le banchine in […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno delle scorie nucleari fa marcia indietro

Lunedì 11/martedì 12 marzo. Era tutto pronto. Le barre con le scorie, trasportate su gomma dal deposito Sogin di Saluggia allo stabilimento di logistica Sifte Berti nella notte tra il 10 e l’11 marzo, erano state caricate sul Castor sin dalle prime ore del mattino. Il treno, presidiato dalla polizia, è rimasto sui binari del […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sayonara nucleare. In migliaia manifestano in Giappone e in Europa

A due anni di distanza rimangono ancora impresse nella mente dei cittadini e delle cittadine giapponesi quelle giornate di terrore che l’incidente nucleare nella centrale di Fukushima produsse. A dimostrazione di ciò, ieri in Giappone e in Europa, hanno manifestato decine di migliaia di persone che sono scese in strada per chiedere la chiusura immediata […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Giappone nella trappola del nucleare

YUKARI SAITO (da: Il Manifesto, mart 15 gennaio) Kyoto – Perché la provincia di Fukui insiste tanto sul nucleare, nonostante il disastro visto a Fukushima? Per capirlo, è utile una visita in zona. Con circa 800 mila abitanti in poco più di 4.000 chilometri quadrati, la provincia di Fukui dista circa 500 chilometri dalla centrale di Fukushima […]