InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il treno di paglia

Con le balle della Torino-Lione si potrebbero riempire i fienili d’Europa. L’ennesimo record dell’opera più confermata dell’era moderna, della quale in venticinque anni non si mai è visto nulla di concreto. Un treno di paglia gonfiato a chiacchiere. E ora che le carte (nonché i soldi) devono essere scoperte, i signori del Tav rischiano di perdere tutto sul tavolo da poker delle grandi opere.

“Tutto regolare, il Tav si farà”. Per anni è stata questa la filastrocca ripetuta compulsivamente dalla pletora di teatranti transitati sul palcoscenico della Lyon Turin. Fino a qualche settimana fa. Mercoledì 14 ottobre arriva la svolta: una ventata di verità spazza via anni di frottole: “non è verosimile che l’Unione Europea sia in grado di coprire il 40% del costo totale del progetto Torino Lione, come sperato dai governi di Italia e Francia”. A dirlo è Michael Cramer, nientepopodimeno che il Presidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo (uno dei posti dove passa la richiesta di soldi per la Torino-Lione). E lo dice (non a caso) seduto nel mezzo di una robusta delegazione di No Tav italiani e francesi, in visita pastorale a Bruxelles.

Si aprono le cateratte, giù il diluvio. 5 giorni dopo ecco la prima la grana: tutti vogliono il Tav ma non si riesce a costituire nemmeno la società per farlo. Le ferrovie italiane non mollano la scatola del Tav, Lyon Turin Ferroviaire (LTF), la cui metà varrebbe (incredibile ma vero) ben 190 volte l’altra metà in mano alla Francia.

Il 26 ottobre la Corte dei Conti francese impartisce l’estrema unzione alla Lyon Turin: “troppo bassa la sua redditività socio-economica, è evidente”. Una condanna senza appello, che fa l’eco con la bocciatura già guadagnata due anni prima. Sta scritto nero su bianco da agosto, nel contratto di programma delle ferrovie, firmato Maurizio Lupi (Ministro pro-tempore delle Infrastrutture) e Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Nella funambolica storia del Tav questo è il capolavoro. Siamo al clou, nel momento del “vedere cammello”. E che succede? Venticinque anni non sono bastati a scrivere uno straccio di costo attendibile.

Salta il banco. I “soliti noti” si strappano i capelli, il Ministro ammutolisce e impazza la bagarre politica. Le ferrovie vengono convocate di brutto al Senato. Su RFI volano parole grosse: “c’è da chiedersi chi ha consentito che si arrivasse a questo punto e se sia mai possibile che un imbecille o un corrotto prepari una sorpresa del genere senza che nessuno gli chieda conto della sua sventatezza o dei suoi maneggi” (La Repubblica Torino, 31 ottobre 2014).

Ecco la domanda giusta: chi ha consentito? Chi ha il compito di coordinare il progetto? Quindi chi è il responsabile di questa colossale figuraccia ? Chi è il “comandante in capo” dell’Operazione Torino – Lione ? Quello per il quale tutto, sempre e comunque “procede senza problemi”?

Scoprilo inserendo le lettere mancanti:   M _ _ _ O  V _ _ _ _ O

A risentirci l’11 novembre.


da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

notavval susa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giorni di trivelle in Val Susa

Lunedì scorso è stata avvistata una prima trivella in località Isolabella, a Bussoleno. Immediatamente è partito il monitoraggio sul territorio da parte del popolo valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio studentesco No Tav: giorni di lotta, formazione e resistenza in Val di Susa

Si è concluso sabato al presidio di Venaus il campeggio studentesco che, per diversi giorni, ha visto la partecipazione di decine di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Campeggio studentesco a Venaus dal 2 al 7 settembre: uniamoci contro chi ci vuole in guerra

Lanciamo un grande e allargato momento di confronto e lotta nei territori liberati di Venaus dal 2 al 7 settembre!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sul tentativo di discredito del Movimento No Tav in seguito alla marcia del 26 luglio: la parola al Comitato di Susa

Si é appena conclusa la 9a edizione del Festival Alta Felicità.

Un’edizione ricchissima, giovane (nel corpo e nello spirito), colorata, consapevole, affamata di verità, coinvolgente, inclusiva.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Raccolta solidale per spese legali maxi-processo No Tav

Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bentornata Nicoletta!

Nella giornata di ieri è stata scarcerata Nicoletta Dosio, dopo più un anno di detenzione domiciliare scontato presso la propria abitazione di Bussoleno finalmente è libera!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.