Italia come hub del gas in Europa.
A partire dall’articolo apparso su ReCommon “Il ruolo di Snam nel matrimonio tra Italia-Algeria“, emergono alcune questioni chiave nell’analisi della fase odierna.
Innanzitutto, il ruolo dell’attuale governo italiano nel lavoro di relazioni internazionali in completa continuità con il governo precedente, in particolare rispetto agli accordi bilaterali che riguardano l’approvvigionamento delle fonti energetiche. Nel tentativo di dare seguito alla dichiarazione di intenti in merito alla diversificazione dei paesi di estrazione del gas si apre dunque un campo importante di interessi. Il tutto con l’obiettivo per l’Italia di diventare hub del gas in Europa andando a ricoprire il ruolo di maggior promotore dei monopoli energivori quali Eni e Snam. In particolare, SNAM si occupa del trasporto di gas e idrogeno verde che, proprio in questi giorni è stato annoverato come energia green seppur tra i criteri per renderlo tale vi sia la possibilità di utilizzare energia derivata dal nucleare.
In Italia inoltre, sono già molti i territori coinvolti in questa operazione per renderla terreno di stoccaggio e trasporto di queste materie prime, pensiamo al progetto non ancora in essere del rigassificatore di Piombino ma anche al Tap e agli impianti per il metano che devastano con le loro infrastrutture e cantieri le terre della Sicilia e della Sardegna.
Infine, in questa fase di conflitto bellico che investe in maniera differenziale i paesi del mondo, occorre dare risalto al ruolo che gli accordi sul gas e sull’energia assumono in relazione all’industria bellica, facendone vera e propria merce di scambio per ottenere investitori esteri nella produzione di armamenti, rendendo di fatto l’Italia uno degli attori principali in questo scenario.
Con Elena Gerebizza di ReCommon abbiamo approfondito questi e altri temi.
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