La polizia turca sgombera il presidio al Politecnico di Ankara
Quindici attivisti sono stati arrestati, mentre i bulldozer hanno cominciato a mettere in pratica le prime procedure di demolizione.
L’ équipe di “demolitori” si è presentata al levar del mattino ben scortato da un imponente schieramento di forze di polizia e veicoli, in primis i TOMA, saliti tristemente alla ribalta dell’opinione pubblica internazionale a seguito dei recenti scontri attorno a Gezi Parki.
Un altro episodio dal carattere fortemente simbolico, visto che la METU è riconosciuta proprio per l’impegno ambientale dei suoi studenti, che in oltre cinquanta anni si storia hanno piantato centinaia di migliaia di alberi lungo tutto il campus e non solo.
Continua a dimostrarsi dura, risoluta e contro gli interessi delle popolazioni locali la linea dell’esecutivo Erdogan, protagonista di un nuovo caso di prevaricazione della volontà popolare che riguarda stavolta la morte di duemilaottocento alberi per evidenti interessi speculativi.
Un’altra scintilla pronta a prendere fuoco?
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