InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le radio tedesche in prima linea contro il nucleare

 

In Germania le lotte anti-nucleari sono nate negli anni 60 e con loro è nata la prima emittente communitaria, “la radio dei tre paesi”, ai confini con la Francia e la Svizzera. Una radio pirata, che con gli anni è diventata legale ma non ha mai smesso di esercitare il suo ruolo nelle azioni contro la costruzione di centrali e depositi o in occasione del trasporto di scorie. Oggi esistono molte radio in Germania che, sull’esempio di Radio dei tre paesi, sono parte attiva del movimento anti nucleare. Lo scorso novembre un convoglio di scorie è partito dalla Francia e ha attraversato mezza Europa per arrivare al deposito di Gorleben nella Germania dell’est. In quell’occasione insieme agli attivisti c’erano molte emittenti comunitarie che si sono attivate per dare informazioni in diretta sul passaggio del convoglio. Una rete di radio mobili che fornivano in tempo reale le notizie sugli spostamenti della polizia e sulla situazione nei vari blocchi organizzati dagli attivisti. Abbiamo intervistato Mechthild Dortmund, di radio Flora,in Germania.

 

Quando è nato il movimento anti-nucleare in Germania?

Il movimento anti nucleare ha avvuto due fasi: all’inizio, a partire degli 60, era un movimento contro la guerra nucleare, la seconda fase è cominciata negli anni 80 con la lotta contro l’installazione dell’arsenale atomico della NATO nelle basi militari in Germania. Un’altra cosa un po’ diversa ma non svincolata è stata la costruzione di centrali nucleari in Germania. Il primo reattore è stato installato alla fine degli anni 60 in Germania. Era la tendenza in Europa, sopratutto in Francia ma anche in Germania, dove oggi ci sono 16 centrali nucleari. Alcune parti della popolazione tedesca non erano d’accordo con la costruzione di queste centrali, perché rappresentavano un pericolo enorme per la popolazione civile, per l’insieme del paese, e per tutti gli esseri viventi. C’era già stato l’esempio tremendo di Hiroshima. Ci sono quindi state delle lotte importanti soprattutto nel sud del paese.

I progetti di construzone di centrali nucleari interessavano solo il sud del paese?

Ovunque nel paese sono state costruite delle centrali ma non ci sono state grandi resistenze. Nel sud invece, nella città di Wyhl c’era il progetto di costruire una centrale, e anche un’altra dall’altra parte della frontiere, in Francia, molto vicino. A Wyhl si è sviluppato un movimento molto forte, che è riuscito a fermare la costruzione dei reattori. In Francia invece si è costruito lo stesso. Il movimento tedesco è nato e si è sviluppato anche grazie ad una radio pirata. Più tardi questa radio si è trasformata in una radio legale, “la radio di 3 paesi”, “radio drei Länder”, perchè si trova in un triangolo tra Germania, Francia e Svizzera.

Oggi il movimento anti-nucleare in Germania è molto concentrato sul problema delle scorie. Accadeva anche negli anni  passati?

Con la costruzione delle centrali nucleari arriva anche il problema delle scorie. Cosa fare con queste scorie e con il combustible irradiato? Si costruiscono centrali di ritrattamento ma le scorie rimangono e bisogna cercare  un posto dove metterle. In Germania, insieme alla costruzione delle centrali si è iniziato a cercare dei posti adatti per fare i “cimiteri delle scorie”. Negli anni 80, alla frontiera con la DDR, c’era una zona poco industrializzata, poco popolata, con delle miniere di sale. Si è pensato di metterle lì. Sono stati fatti degli accertamenti, per capire se la miniera di sale poteva diventare un deposito, e subito hanno cominciato a costruire questo cimitero, con il progetto di costruire anche una centrale di ritrattamento . Ma i politici avevano fato male i calcoli. Pensavano che essendo una zona rurale non ci sarebbe stata resistenza e invece è nata una lotta molto tenace.

Una lotta anti nucleare ai confini con la DDR?

Sì, sono stati utilizzati tutti i mezzi a cominicare da quelli legali. Sono stati presentati moltissimi ricorsi per bloccare il progetto. Sono stati inviati esperti per mostrare che le miniere di sale non erano adatte, non erano sicure. E poi sono state organizzate manifestazioni molto pacifiche… incontri con politici ma niente… il progetto andava avanti. Il movimento ha scelto allora si scendere ancora più massicciamente in strada. La popolazione locale si organizzava, ricevendo il sostegno di gente di sinistra, ecologisti di tutti i colori, movimenti radicali. Nel 1977 è sorta un’autentica cittadella resistent e, per impedire la costruizione di questa centrale . Questo paese ribelle, “la repubblica libera di Wendland” si chiamava, è stato sgomberato, distrutto con violenza dalla polizia ma la protesta non si è fermata.

La lotta di questa regione prosegue fino ai nostri giorni, soprattutto contro il deposito costruito nella miniera di sale di Gorleben…

Sì, è una lotta che va avanti da oltre 30 anni ed è organizzata benissi mo. Ad esempio, ora, a Gorleben arrivano, una o anche due volte all’anno, i treni castor, carichi di scorie nucleari. Questi treni trasportano un  carico nucleare pazzesco. Hanno un potenziale esplosivo altissimo: 8 o 30 volte la bomba di Hiroshima, te lo puoi immaginare ? Questi treni arrivano dalla Francia, dalla centrale di trattamento della Hague. I poliziotti che fanno la scorta del castor sono esposti alle radiazioni, cosi’ come la popolazione che vive lungo il percorso ed è molto pericoloso, al minimo problema si potrebbe verificare un’esplosione. In più, il deposito nucleare di Groleben, il cimitero, non è per niente sicuro. Un’altra miniera di sale, sempre lì vicino, dove sono state messe sostanze a bassa radioattività  si è riempita di acqua e i contenitori si sono arruginiti. E’ un problema enorme, che costerà diversi millioni di euro per trovare una soluzione. E stiamo parlando di scorie a bassa radiattività. Pensate che cosa può accadere con le scorie a media e alta radiattività; rifiuti che tra l’altro sono stati messi li’ senza avere per molto tempo nessuna autorizazzione. E’ per questo che in quest’area la resistenza è in continuo aumento. Nonostante la presenza massiccia di polizia ad ogni trasportole manifestazioni e le proteste sono sempre più partecipate.

E la radio? continua ad avere un ruolo importante anche nelle lotte contro i treni che arrivano a Gorleben?

Si, le radio communitarie in Germania sono organizzate in una federazione di radio libere. Visto che la madre di tutte le radio libere è la radio della lotta anti-nucleare del sud, la sua influenza ha continuato ad essere grande. Da quasi 8 anni, per ogni trasporto nucleare castor, ci sono attivisti di diverse radio tedesche, che vanno nei dintorni di Gorlebeng. Arrivano con trasmettitori mobili e fanno reportage, ma sopratutto informazione logistica, operativa per il movimento di resistenza. Usano sia internet che le frequenze FM di una radio communitaria che si trova a 40 chilometri da li’. Una radio non molto impegnata politicamente, ma che, durante i traposrti, lascia le sue frequenze a disposizione degli attivisti. A novembre scorso sono stata li’, faceva molto freddo e da una parte era molto deprimente vedere il numero di forze di polizia impiegate per reprimere chi protesta contro questo sistema folle, inumano, pericoloso.  Dall’altra parte però era esaltante vedere la protesta e il ruolo della radio: i contadini giravano con le radio sui trattori e cosi’ sapevano dove era la polizia, i suoi movimenti e potevano fermarla. La radio era fondamentale. Dopo, molte compagne e compagni mi hanno detto: ” ti abbiamo sentito, abbiamo sentito la tua voce quando eravamo nel bosco faccendo le barricate ! era molto bello ascoltarvi !”. Grazie alla radio quindi davamo informazione utile sulla polizia ma anche sulla logistica del movimento : “nel punto X c’è bisogno di coperte, te caldo, ecc”. Quindi arrivava la popolazione e portava tutto cio’, era importante. In più, questo ha creato un coesione tra gli attivisti di radio, perché veniamo da 5, 6, 7 radio alternative: cosi’ ci conosciamo e lavoriamo insieme.

 

Intervista a Metchild Dortmund di Radio Flora Germania

{mp3remote}http://amisnet.org/podpress_trac/web/11554/0/20110308_radioflora_nucleare.mp3{/mp3remote}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

germaniano nukenucleareradio

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La marcia No Tav invade i cantieri

Volevamo una grande manifestazione No Tav, e come sempre la realtà ha superato ogni aspettativa!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

SABATO 26/07 – ORE 12 – PRESIDIO NO TAV DI VENAUS – MARCIA AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE

Sabato 26 luglio ore 12 –  Presidio No Tav di Venaus MARCIA NO TAV AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE In Val di Susa è in corso un’aggressione sistematica al territorio, sotto il segno del Tav e delle grandi opere inutili. A Chiomonte, San Didero, Salbertrand e ora anche a Susa, i cantieri si moltiplicano e si […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Report del campeggio studentesco No Tav

Pubblichiamo di seguito il report scritto dagli studenti e dalle studentesse che lo scorso fine settimana hanno dato vita al campeggio al Presidio di Traduerivi e a quello dei Mulini.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Val di Susa: si è svolto nel fine settimana il campeggio di lotta No Tav organizzato dagli studenti

Posto di fronte al cantiere che dovrebbe ospitare montagne di smarino proveniente dagli scavi del tunnel di base, a Traduerivi è nato il nuovo Presidio No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Top 10 dei giganti dell’agribusiness: la concentrazione delle corporations del food & farming nel 2025

La pubblicazione del 2022 dell’ ETC Group “Food Barons” ha messo in luce la crescente concentrazione del potere delle multinazionali nel sistema alimentare industriale.1  di ETC Group & GRAIN, da ECOR Network Ha documentato l’aumento di fusioni e acquisizioni, la crescente influenza del capitale finanziario e la penetrazione della digitalizzazione e di altre tecnologie dirompenti […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: sabotati i cantieri del parco eolico industriale del Mugello

La procura apre un’inchiesta. “Siamo montagna”: la lotta non si ferma.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ostuni Climate Camp 2025: 17-20 luglio

La Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” e le associazioni riunite nel Coordinamento “Nucleare mai più” organizzano CAMP NO FOX NO NUKE OSTUNI 17- 20 LUGLIO 2025 Campeggio Cala dei Ginepri- Costa Merlata Masseria Refrigerio Appuntamento che riteniamo importante per fare sintesi delle lotte svolte in questi anni e rilanciarle con maggiore forza […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La transizione ecologica va in guerra: il ritorno del falso mito del nucleare 

Domenica 27 luglio alle ore 10 a Venaus in occasione del Festival Alta Felicità terremo un dibattito come progetto Confluenza per approfondire il tema del nucleare e le implicazioni di esso nella complessa fase attuale, fatta di guerra e riarmo. La transizione ecologica si è rivelata  essere una nuova opportunità di profitto per i soliti […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Assemblea regionale a Mazzé “Noi siamo sicuri che dire no alla guerra deve significare il ricomporre le lotte: le lotte ambientali con le lotte operaie, con le lotte di tipo sociale”

Pubblichiamo alcuni materiali a caldo in merito all’Assemblea Regionale di Confluenza dal titolo “IL DESTINO DELL’AGRICOLTURA E DEL SUOLO IN PIEMONTE: TRA AGRI-FOTOVOLTAICO E NUCLEARE”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia le prove NATO di guerra nucleare, chimica e batteriologica

Escalation bellica planetaria ed i reparti d’élite della NATO si addestrano in Lazio alla guerra nucleare, chimica a batteriologica. A fine giugno si è conclusa l’esercitazione multinazionale “Black Poison 2025”, una complessa attività addestrativa condotta dalla Combined Joint Chemical, Biological, Radiological and Nuclear Defence Task Force (CJ-CBRND-TF) della NATO, dal 1° gennaio di quest’anno sotto […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Conferenza stampa al Comune di Mazzé verso l’assemblea regionale “Il destino dell’agricoltura e del suolo in Piemonte: tra agri-fotovoltaico e nucleare”

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di lancio dell’Assemblea Regionale di Confluenza dal titolo “Il destino dell’agricoltura e del suolo in Piemonte: tra agri-fotovoltaico e nucleare” che si terrà al Palaeventi di Mazzé sabato 12 luglio dalle ore 9.30

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il nucleare sta alla sostenibilità come il riarmo sta alla fine delle guerre: la grande trappola del nostro tempo (II parte)

Pubblichiamo la seconda puntata dell’approfondimento elaborato a seguito del convegno “Energia nucleare, il bisogno e il non detto” in vista dell’Assemblea Regionale di Confluenza di Sabato 12 luglio a Mazzé: “Il destino dell’agricoltura e del suolo in Piemonte: tra agri-fotovoltaico e nucleare”. Ricordiamo di iscriversi al FORM per avere indicazioni sulla partecipazione e organizzare al meglio l’accoglienza per l’assemblea.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il nucleare sta alla sostenibilità come il riarmo sta alla fine delle guerre: la grande trappola del nostro tempo. 

Il 23 e 24 maggio al Centro Studi Sereno Regis si è tenuto il convegno “Energia nucleare, il bisogno e il non detto”, due giornate di dibattito e informazione riguardanti l’energia nucleare e il sistema energetico più in generale. Il tema del nucleare è tornato sulla bocca di tutti, contornato da una nuova aurea green.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.