InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nantes: successo della manifestazione ZAD a sostegno dei quattro attivisti condannati

. Una giornata in cui più di 40 mila persone si sono date appuntamento a Nantes per un’eccezionale manifestazione che è entrata nella storia del movimento No Aeroporto di Notre-Dame-des-Landes. Le persone sono accorse da tutte le parti della Francia per trovarsi in una città blindata e militarizzata in maniera surreale: agenti e mezzi della polizia schierati a ogni angolo e un muro di barriere intorno alla zona rossa. In seguito alla mobilitazione del 22 febbraio politici e media hanno fatto a gara su chi l’avesse sparata più grossa nel criminalizzare il movimento parlando di “violenza gratuita”, “devastazione e saccheggio”. Ma non una singola parola a proposito del violento operato della polizia: centinaia di persone sono rimaste ferite dai lacrimogeni e flashball ad altezza uomo, granate stordenti e dal getto degli idranti impiegati a pochi metri di distanza dalla folla. Tra i feriti tre ragazzi hanno perso l’uso di un occhio perché gli agenti hanno sparato i flashball in pieno volto. Qualche settimana la squadra speciale d’investigazione (creata pochi giorni dopo il 22 febbraio ad hoc) ha eseguito nuove arresti ai danni di nove attivisti. È da evidenziare ancora una volta la professionalità delle forze dell’ordine che hanno lavorato con tanto zelo: una delle persone arrestate non si trovava nemmeno a Nantes nel giorno della manifestazione e un’altra è stata rilasciata poche ore dopo per mancanza di prove. Nonostante l’inconsistenza dei fascicoli a carico degli altri sette attivisti, lo stato ha voluto la sua vendetta. Così per quattro imputati è stato celebrato un processo con rito abbreviato in un tribunale dove si respirava un’aria carica di tensione e completamente occupato da giornalisti che non vedevano l’ora di sbattere i mostri della manifestazione del 22 febbraio in prima pagina. In quest’ottica il giudice ha esaminato con estremo scrupolo i precedenti a carico degli imputati e ha sentenziato delle pene spropositate: tre dei quattro attivisti sono stati condannati a diversi mesi di reclusione e per Enguerrand, un giovane di 23 anni che da sempre si è speso nelle lotte sociali, il giudice ha raddoppiato la pena richiesta dai pm, condannandolo a un anno di carcere con reclusione immediata.

La piazza di sabato però ha dimostrato che le violenze, i processi e le condanne non basteranno per scalfire la determinazione di proseguire la lotta per fermare la devastazione del territorio e lo sperpero del denaro pubblico. Una composizione estremamente variegata ha animato il corteo che ha rifiutato fermamente l’impianto accusatorio ai danni dei sette giovani. Lungo il percorso si sono susseguiti interventi e slogan in sostegno agli attivisti feriti, condannati e ancora sotto processo. Alla testa del corteo erano presenti anche i familiari dei ragazzi condannati, i quali hanno ringraziato il movimento per il sopporto e la straordinaria giornata di solidarietà.

I manifestanti hanno annunciato che la mobilitazione di sabato era solo la prima di una lunga serie di iniziative che verranno messe in campo per sostenere chi si è speso generosamente per portare avanti questa battaglia. In una sua lettera dal carcere del mese scorso Enguerrand afferma che il movimento detiene un’arma che va al di là della violenza, della repressione e delle mutilazioni messe in campo dallo stato: quest’arma è “l’implacabile forza della solidarietà” che si è attivata fin dai primi attimi. La solidarietà e la determinazione che scaturiscano dalla consapevolezza di essere dalla parte giusta.


Manifestants contre la “répression” di OuestFranceFR

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

manifestazionenantessolidarietaviolenze poliziazad

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Un anno dopo Sainte-Soline: solidarietà, rabbia e gioia per le strade di Nantes

Un anno fa, decine di migliaia di noi hanno marciato in mezzo ai campi delle Deux-Sèvres contro i megabacini, e siamo rimasti intrappolati dalla repressione militare, intrappolati sotto il rombo delle granate sparate a migliaia.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Mai più zitte, mai più sole!

Non una di Meno torna in piazza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Corteo per la Palestina: Torino 2 dicembre.

Il corteo di sabato 2 dicembre a Torino ha visto la partecipazione di più di tremila persone, moltissimi giovani e giovanissimi, provenienti da quartieri e contesti molto diversi tra loro.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso un 25 novembre di rabbia e di lotta.

In questi giorni i fatti stanno imponendo un’accelerazione alle mobilitazioni previste per il 25 novembre, giornata contro la violenza patriarcale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: la nuova ZAD contro l’A69 attaccata dai gendarmi

Sabato 21 ottobre, 10.000 persone hanno manifestato nella regione del Tarn contro l’inutile, assurdo e distruttivo progetto dell’autostrada A69 tra Castres e Tolosa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Trento: sabato 14 ottobre corteo No Tav contro la Circonvallazione

Comitati e singoli cittadini contrari all’opera avevano ragione: questo progetto è una bomba ecologica puntata su Trento e su tutto l’asse dell’Adige.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Tav a Vicenza: i comitati territoriali “Disastro ambientale e sanitario”. Sabato la manifestazione

Manifestazione a Vicenza contro la realizzazione del progetto Tav: appuntamento sabato 30 settembre nel capoluogo berico.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Verona: “Basta abusi in divisa” Sabato 24 giugno manifestazione contro la violenza della polizia

Una manifestazione per dire basta agli abusi in divisa, per ripensare il ruolo delle forze dell’ordine nel controllo del territorio, per pretendere trasparenza nel loro operato e strumenti per controllarne la condotta.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

A Messina è riesplosa la lotta contro il Ponte sullo Stretto

A seguito della decisione del governo Meloni di procedere con la costruzione del ponte di Messina, la lotta dei No Ponte torna nelle piazze.