Ma soprattutto grande riuscita dello sciopero lanciato per la mattinata di oggi. Chiuse le saracinesche della maggior parte degli esercizi commerciali. La solidarietà espressa chiudendo i propri negozi. E anche attraverso avvisi in cui i negozianti chierivano “chiuso per solidarietà al movimento NoMuos!” . Eloquente inoltre l’atteggiamento di chi, non avendo risposto inizialmente all’appello per lo sciopero, aderisce simultaneamente chiudendo le proprie botteghe al momento del passaggio del corteo.

Solidarietà contagiosa quindi oggi a Niscemi. Sintomo di un nuovo allargamento della battaglia, di una sua potenziale generalizzazione. Nonostante naturali e “fisiologiche” difficoltà il movimento e la “sua” lotta hanno innescato un contagio, radicamento potenziale di istanze, pratiche e legami.

L’adesione allo sciopero di oggi apre infatti una nuova fase, quella in cui Niscemi, quel territorio, si fa comunità e da comunità potrà rilanciare, rafforzando la lotta di chi ormai da mesi affronta la violenza del discorso e della repressione delle controparti interessate alla realizzazione dell’opera.

I territori si mobilitano dunque e come in ValSusa ridefiniscono campi e categorie dello scontro con chi devasta, saccheggia e specula su di essi. O almeno vorrebbero… NoMuos permettendo….