Nucleare, decreto Omnibus per cancellare il referendum
Aldilà della sentenza della Corte costituzionale, il piano di Berlusconi è e continua ad essere chiaro: “la decisione del ritorno dell’atomo riguarda solo il Governo”. Di conseguenza non vi sono né margini per rischiare un vittoria dei si nel referendum prossimo, né la volontà di dare l’idea di non voler ottemperare agli interessi che ruotano attorno alla tematica energetica si parla di miliardi di euro. Quindi non rimane che togliere possibilità di voto ai cittadini/e, rinviando di un anno il piano. Ma anche se la sentenza cancellerà il quesito, il movimento contro il nucleare continuerà a rafforzarsi, proprio perché farà della partita del Referendum un passaggio nella sua opposizione tout cour al nucleare, che va dall’opposizione ai trasporti di scorie radioattive alla costruzione dei nuovi depositi (vedi Saluggia). Mentre il parlamento tenta di abolire il quesito, circa una settimana fa, oltre mare, la Sardegna ha assunto a larga maggioranza il Referendum regionale che la vedeva impegnata. Con una maggioranza del 65% su un quorum che ha superato le aspettative, i sardi hanno detto No al nucleare!
Intanto aspettiamo gli ulteriori sviluppi per una partita che sarà giocata nel medio/lungo periodo, dove il referendum potrà essere una delle tante opportunità, per un movimento antinucleare consapevole dell’importanza dell’azione diretta e della controinformazione.
Comitato Cittadini contro il nucleare Saluggia
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