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Terzo giorno di cariche a Niscemi

L’allarme è stato immediato e in pochi minuti un presidio di un centinaio di NoMuos si è fatto trovare pronto e determinato a bloccare ancora una volta la normale attività della base. Oggi come nei giorni scorsi, però, la brutalità di una polizia accorsa in forze e in tenuta antisommossa non si è fatta attendere.

Il faccia a faccia vedeva dunque da una parte i NoMuos, prevalentemente le donne del “comitato mamme NoMuos” e i giovani del presidio permanente, e dall’altra la massima espressione dell’infamia tra carburante per il funzionamento della base, blindati e agenti in antisommossa.

Le cariche della polizia sono state pressoché immediate a hanno agito con inaudita violenza: caroselli dei blindati, manganellate e accanimenti con calci e pugni su ragazze, ragazzi e mamme a terra.

L’esemplare operazione sbirresca non è comunque riuscita a piegare senza problemi la determinazione NoMuos che per oltre un’ora è riuscita a impedire il passaggio dell’autobotte. Alla fine, comunque, i blindati usati a mo’ di ariete per aprire un varco tra i presidianti e le cariche dell’antisommossa sono riusciti a far entrare l’autobotte e a provocare diversi feriti. Tra questi un ragazzo col volto tumefatto e con grosse difficoltà deambulatorie è stato accompagnato all’ospedale dopo essere stato bersagliato dai colpi di un plotone.

Insomma, se ce ne fosse ancora bisogno dopo le dimostrazioni dei giorni scorsi, oggi un’ulteriore dimostrazione di forza bruta da parte del governo si è scagliata contro i NoMuos e contro il presidio: una contrapposizione dura che cela una debolezza di fondo e la paura verso una lotta divenuta reale attraverso la pratica dei blocchi e che mira senza paura alla manifestazione del 30 marzo.

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