Torino: No Tav in presidio al Tribunale per sostenere Marta. Cariche e provocazioni della polizia
Tante le persone giunte dal campeggio No Tav e da Torino che dalla tarda mattinata hanno iniziato a presidiare la zona di fronte al palazzo di giustizia per non lasciare sola Marta e farle sentire tutto il calore e la vicinanza del movimento in questi giorni difficili in cui l’accanimento giudiziario e mediatico sulla sua vicenda si sono fatti particolarmente forti e squallidi.
Anche in quest’occasione la polizia ha dato prova di come Questura e Procura abbiano ormai abbandonato ogni remora nell’autorizzare l’uso del pugno di ferro contro i No Tav, così come richiesto a gran voce da chi difende gli sporchi interessi della grande opera: un gruppo di donne si stava infatti accingendo ad appendere sulla cancellata del Tribunale uno striscione di solidarietà a Marta quando alcuni celerini che presidiavano l’ingresso si sono avvicinati e hanno iniziato a spintonarle brutalmente per impedire loro di affiggerlo. A quel punto gli altri No Tav presenti si sono subito avvicinati per sostenere il gruppo ma la polizia ha proseguito nel proprio atteggiamento totalmente fuori controllo caricando il presidio e sospingendo pericolosamente i No Tav fino in mezzo al traffico delle macchine che passavano.
Una reazione assolutamente spropositata e vergognosa, soprattutto in una mattinata in cui la rabbia per quanto accaduto a Marta e agli altri No Tav picchiati e aggrediti venerdì scorso in Clarea bruciava più forte che mai e la presenza degli uomini in divisa autori di quelle stesse violenze era quanto mai sgradevole e insopportabile.
Nonostante tutto il presidio è rimasto compatto fino all’uscita dal Tribunale di Marta, visibilmente scossa dall’ennesima pressione sopportata con l’interrogatorio dei Pm Padalino e Rinaudo (gli stessi che venerdì notte assistevano e spalleggiavano le violenze della polizia da dentro il cantiere). L’attivista pisana è stata accolta dal lungo applauso solidale dei No Tav presenti che poco dopo hanno poi sciolto il presidio.
Quest’oggi Marta ha consegnato una dettagliata querela di parte in cui con coraggio ha ribadito tutte le accuse già presentate nella scorsa conferenza stampa, mentre in tutta Italia cresce la solidarietà nei suoi confronti lanciata con la campagna #senonconmartaquando?.
A presidio ormai concluso è giunta infine notizia di un ennesimo episodio che testimonia il livello di aggressività e follia alimentato dall’ìsteria del fronte Si Tav e creatosi in questi giorni attorno alla questione valsusina: una delle No Tav presenti al presidio e ferita dalle manganellate della polizia ha infatti denunciato che, arrivata in ospedale (dove le sono stati dati due punti di sutura alla testa), ha dovuto subire lo scherno e i maltrattamenti continui del medico a cui era stata affidata, che si è dichiarato sostenitore della grande opera e per questo si è sentito autorizzato a deriderla e insultarla invece che garantirle normalmente le cure per le quali si era presentata in pronto soccorso.
Se è evidente che lo scontro attorno alla questione del Tav si sta facendo più forte e la controparte serra i propri ranghi mettendo in campo tutta la propria violenza ed arroganza, dall’altra parte il movimento No Tav ha ribadito una volta di più negli interventi di questa mattina la propria determinazione nel voler portare avanti questa battaglia fino alla vittoria.
se toccano una toccano tutte…non un passo indietro!
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