Torino. Spintoni e manganelli. Polizia impedisce ai notav di accedere a un incontro sul tav: è questo un dibattito “pubblico”?
Si è svolto stamattina a Torino un “Dibattito Pubblico per opere condivise” in cui doveva presiedere niente di meno che il ministro dei trasporti Graziano Delrio, oltre al parterre al gran completo di tutti i parassiti del TAV (commissari tecnici, anas, ferrovie, autostrade, confidustria). A garanzia del carattere squisitamente democratico di questa operazione di propaganda della lobby del pro-tav c’è anche il prof. Gustavo Zagrebelsky. Segue la cronaca della giornata.
Si buon mattino i #notav sono arrivati al convegno, chiedendo di accedere a questo “dibattito pubblico” e poter “condividere” le loro posizioni sull’opera.
Ma il potere, si sa, parla un linguaggio tutto suo. Quando dicono dibattito pubblico intendono che può discutere soltanto chi dà loro ragione. È così che a inizio della mattinata uno studente che voleva assistere all’incontro, e magari fare due domande che i giornalisti compiacenti si rifiutano anche solo di pensare, è stato riconosciuto dalla polizia politica come #notav e arrestato. Quando parlano di “opere condivise” poi è ovvio che ci si riferiscono all’unica opera a oggi condivisa con la popolazione della Val susa: i manganelli. I notav che erano arrivati stamattina per assistere all’incontro si sono trovati davanti decine di poliziotti in assetto anti-sommossa che non hanno esitato a distribuire spintoni e cariche per giovani e meno giovani.
A SARA DÜRA, lo insegna il movimento, e quindi i presenti non si sono persi d’animo. Per tutta la mattinata hanno provato ad accedere al luogo dell’incontro, spiegando ai passanti le proprie ragioni e denunciando l’ennesima prepotenze di un potere che rifiuta sistematicamente ogni opposizione.
Questa è la democrazia del 2018: affaristi pieni di denaro si danno pacche sulle spalle e discutono solo con chi è d’accordo con loro a proposito di argomenti su cui sanno di avere torto. Il dissenso è bandito, la politica la fa polizia. Nonostante questo sappiano i signori del TAV che i notav non staranno mai zitti. Perché loro hanno soldi, scudi e manganelli, noi abbiamo la caparbietà di chi sa di avere ragione.
DALLA VALLE ALLA PIANURA UN SOLO GRIDO A SARA DÜRA!
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