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In Sardegna si organizza l’opposizione alle esercitazioni israeliane

La significativa mobilitazione sviluppatasi in Sardegna nelle settimane dell’operazione “Margine Protettivo”, culminata in una partecipata manifestazione il 18 luglio per le vie di Cagliari, ha denunciato il carattere criminale dell’attacco alla Striscia e al popolo palestinese. Ora questa solidarietà rilancia politicamente manifestando l’indisponibilità dei cieli e del territorio sardo a ospitare l’addestramento dell’occupante sionista. A riguardo, in coordinamento con la campagna di Boicottaggio di Disinvestimento e Sanzioni nei confronti di Israele, la comunità palestinese in Sardegna con l’associazione Sardegna Palestina, ha convocato per la giornata del 30 agosto presso il Teatro Adriano a Cagliari un’assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna.

“L’addestramento e l’esercitazione fanno pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri di guerra. – affermano gli organizzatori dell’appuntamento – La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall’aggressione: ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo palestinese.”

Intanto, per il 13 settembre, alcune organizzazioni indipendentiste e il comitato Gettiamo le Basi, hanno convocato una manifestazione davanti al poligono di Capo Frasca per porre nuovamente al centro la questione delle servitù militari sul suolo sardo e per la cessazione di tutte le esercitazioni militari in Sardegna.

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