6 settembre sciopero generale! Verso un autunno rovente!
Durante l’estate, in cui sempre meno sono potuti andare in vacanza, è esplosa una verità che chi se l’era sentita sulla propria pelle, dagli studenti a tutti i lavoratori in ruolo e precari di qualsiasi settore, conosceva già bene: c’è una grande crisi economica e l’Italia la sta attraversando sprofondandoci sempre più!
Una classe politica che minimizzava un tracollo in arrivo si è ricreduta definendo questo momento terribile per l’Italia. E quindi una nuova magia del governo, che si aggiunge alle tante compiute in quest’anni, fa materializzare una nuova manovra finanziaria che non può che puntare al risollevarsi del nostro Paese continuando a tagliare su qualsiasi servizio, attaccando i lavoratori e gli studenti, cercando persino di impossessarsi di tutti i beni comuni rimasti alla popolazione, dopo che una parte consistente sono stati garantiti dal risultato referendario di giugno. Come sempre a pagare è la gente comune mentre i ricchi continuano a fare i loro intrallazzi.
In questo scenario dove ormai da anni, ma pare all’insaputa di media e politici, regnano precarietà, disoccupazione, incertezza e nessun incentivo per i giovani, se non magari ad abbandonare la scuola, le nostre lotte si riposizionano al centro, con noi studenti delle scuole come protagonisti, con noi giovani dei quartieri e di queste metropoli sempre più ricche di contraddizioni.
Protagonisti di un percorso che da lungo tempo si delinea, ma in quest’anno appena trascorso ha potuto vantare le più notabili esperienze.
Dalla rabbia di una generazione tagliata fuori dalle decisioni e senza un futuro, è partita la protesta che si è delineata man mano sempre più nell’autunno scorso come vera espressione del conflitto contro questo sistema in crollo, culminata nelle occupazioni di scuole e università e nei grandi blocchi in tutte le città d’Italia, nei cortei più determinati fino a giungere alla grande rottura del 14 dicembre, dove l’intera classe politica e tutti coloro che speculano sulla nostra pelle con questa crisi sono stati terrorizzati di fronte alla forza dei giovani di questo Paese.
Dall’autunno la mobilitazione è proseguita, intrecciando il movimento studentesco con le rivolte dei lavoratori e dei precari di più settori, entrando in concomitanza con le lotte in diversi stati europei e con le rivoluzioni del mondo arabo, passando per un 25 aprile di Liberazione dal nostro Rais e da tutta la classe politica che lo attornia, fino ad arrivare allo “sciopericchio generale” del 6 maggio, indetto dalla Cgil, dopo che i movimenti studenteschi lo avevano richiesto a gran voce durante il caldissimo autunno passato. Uno “sciopericchio” che solo la forza dei movimenti studenteschi è riuscita a caratterizzare in maniera diversa anticipando istanze contro crisi e precarietà.
E partendo da tutto ciò che è procinto l’esplodere di un nuovo anno di lotte, dove vediamo già convocato uno sciopero generale per il 6 di settembre, al quale anche gli studenti, nelle loro forme, sapranno prenderne parte, verso l’inizio di un anno scolastico ancora tutto da scaldare.
In questo autunno vedremo l’approvazione e l’applicazione della nuova infame manovra finanziaria che continuerà a colpirci direttamente e vedrà di nuovo la nostra determinazione in risposta, come l’ha potuta vedere l’Italia intera con le proteste studentesche, i risultati referendari e l’esplosione della lotta No Tav durante questa estate.
In un panorama internazionale sempre più ricco di conflitti che portano dentro una serie di parole d’ordine e pratiche comuni lo sguardo non può non andare a Londra dove i riot dei giovani dei quartieri di periferia, sono andati a spezzare la normalità quotidiana, quella normalità che vede giovani, migranti, lavoratori disoccupati fare continui sacrifici e pagare la crisi sulle proprie vite. O in Cile, dove le lotte degli studenti medi e del movimento cileno, sono state così potenti da sfruttare lo sciopero generale di 48 ore e assediare completamente la città, bloccando realmente lo stato di cose, occupando scuole ed università, costruendo barricate e tenendo sotto scacco per ore ed ore centinaia di agenti di polizia.
Tutti i percorsi aperti dai movimenti organizzatisi dal basso in questo anno trascorso continuano la loro avanzata e ci auguriamo, con uno sciopero generale convocato ad inizio settembre e con ciò che si delinea per l’autunno, che per chi ci vuole chini, ignoranti e senza futuro a sarà dura!
– E’ stato bello? Avoja! E lo rifamo? Avoja! –
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