Bologna – Studenti universitari iniziano lotta contro l’emergenza casa
Questa mattina a Bologna, davanti alla sede centrale di Er.Go (Ente regionale per il diritto allo studio) è stata portata alla luce una delle tante conseguenze problematiche legate all’emergenza abitativa che sta colpendo studenti e giovani precari della città in questo autunno.
Lo sviluppo forsennato in senso turistico della città, costruito sul settore soprattutto della ristorazione e accelerato dall’inaugurazione prossima del progetto FiCo di Oscari Farinetti, ha portato con sè la trasformazione in bed and breakfast e affittacamere di tantissimi appartamenti un tempo indirizzati a soddisfare la domanda studentesca, lasciando centinaia e centinaia di giovani senza una casa ancora a fine ottobre.
È un dato di fatto che nessuna delle istituzioni competenti stia in qualche modo cercando di attuare delle soluzioni che possano in parte arginare questi disagi, così stamane un gruppo di studenti e studentesse assegnatari di borsa di studio sono andati a chiedere risposte alla sede di chi dovrebbe tutelare il diritto allo studio.
Ma facciamo un passo indietro: perché parliamo ora di borse di studio quando abbiamo iniziato discutendo di emergenza abitativa? Perché l’avere una casa a Bologna ed essere quindi in grado di certificare un domicilio è fondamentale per richiedere la borsa di studio se si è uno studente universitario fuori sede. Quest’anno, la data di scadenza per presentare tale documento è lunedì 23 Ottobre, quindi sostanzialmente se non si ha quel giorno una casa, non si avrà la borsa per intero e probabilmente senza quei soldi non si riuscirà neanche a trovare una casa più avanti.
È un cane che si morde la coda, ma una prima azione messa in campo dal Collettivo Universitario Autonomo ha permesso di interrompere questo ciclo e ottenere una prima. Infatti oggi si è ottenuto che chi ancora dorme sul divano di qualche amico o comunque si è sistemato in maniera precaria possa eleggere come domicilio quella casa in attesa di trovarne una definitiva, riuscendo così a non perdere la borsa. La lotta però non si ferma, e vuole interrogarsi su come reagire all’emergenza abitativa di queste settimane, fenomeno che rischia di essere strutturale e permanente nei mesi a venire. Il CUA invita ad una assemblea per il 25 Ottobre.
Di seguito il comunicato del Collettivo Universitario Autonomo su quanto avvenuto oggi:
PRIMA VITTORIA! ASSEMBLEA MERCOLEDì 25 OTTOBRE SULL’EMERGENZA CASA !
Questa mattina in tanti e tante studenti e studentesse borsisti ci siamo presentati agli uffici di Er.Go, l’ente regionale per il diritto allo studio, esponendo la problematica degli alloggi con cui in molti di noi stanno avendo a che fare. Come molti di noi sanno, per ottenere la borsa di studio in quanto fuorisede è necessario avanzare l’elezione di domicilio entro il 23 ottobre e successivamente un contratto di affitto di durata non inferiore ai dieci mesi. Risulta chiaro che, all’oggi, in un contesto cittadino in cui l’emergenza abitativa non sembra attutirsi, ma anzi, addirittura a peggiorare ogni anno che passa, se le stanze sono poche e a prezzi proibitivi per la maggior parte degli studenti e delle studentesse, chi non può permettersi un affitto si troverà conseguentemente di fronte alla difficoltà nel ricevere una borsa di studio e quindi frequentare l’università.
Per i tanti e le tante costretti a fare i pendolari perché impossibilitati a spendere oltre 300 euro per una stanza o coloro che sono appoggiati da amici, e quindi senza contratto, la scadenza del 23/10 risulta essere un vero e proprio impedimento all’ottenimento della borsa di studio. Esclusi in partenza perché senza casa.
Questa mattina, dopo essere entrati negli uffici di Er.Go portando con noi delle valigie come simbolo della condizione di precarietà imposta che viviamo ogni giorno e sollevando le problematiche della questione abitativa, la responsabile dell’ufficio si è presentata dicendo che, vista la situazione emergenziale in cui tanti e tante si trovano, per gli studenti che al momento non possiedono ancora una sistemazione definitiva sarà possibile compilare l’autocertificazione con i propri dati invece che quelli del proprietario di casa e quindi avere la possibilità di farlo anche se si è ospiti da amici e, successivamente, spiegare la propria situazione nella chat “scrivici” sul sito dell’ufficio per il diritto allo studio.
Una piccola vittoria che non sarebbe stata possibile se non fossimo entrati in quegli uffici minacciando di eleggere proprio gli stessi come domicilio se non avessimo avuto in cambio una proroga della data di scadenza e che permetterà anche ai tanti che al momento si trovano a dormire sui divani degli amici di poter presentare l’autocertificazione; un trampolino verso la concreta realizzazione dei nostri bisogni. Ma non ci accontenteremo, vogliamo tutti e tutte un tetto sopra la testa e la possibilità di ricevere la borsa di studio.
Rilanciamo quindi l’assemblea del 25 ottobre a Nautilus Autogestito dalle h 18 per confrontarci, discutere e trovare soluzioni al problema abitativo.
Non è che l’inizio!
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