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Cile, 150.000 in piazza a Santiago per la marcha estudiantil

150.000 persone hanno invaso le strade della capitale con un lungo corteo composto da giovani e giovanissimi ma anche da molti genitori, insegnanti e lavoratori della formazione che nei giorni scorsi hanno raccolto l’invito alla mobilitazione lanciato dagli studenti.

La manifestazione si è snodata lungo una delle arterie principali della città, via Alameda, fino a raggiungere la stazione Mapocho: proprio qui sono scoppiati scontri tra alcuni encapuchados che hanno iniziato a rimuovere le transenne ‘di contenimento’ poste all’arrivo del corteo e le forze dell’ordine, che hanno reagito duramente con idranti, lancio di lacrimogeni e di pallottole di gomma ripiene di vernice, usate per riconoscere chi ha partecipato agli scontri. Queste ultime in particolare hanno causato diversi feriti perché sparate all’altezza del viso da parte dei carabineros; almeno 6 persone sono state fermate.

Grosse manifestazioni si sono tenute anche in diverse altre città del Cile, come a La Serena, Valparaiso, Concepción e Temuco y Valdivia.

All’esplosione di scontri al termine del corteo della capitale è seguita ancora una volta la presa di distanza dei sindacati studenteschi che dall’inizio del movimento studentesco hanno sempre cercato di marginalizzare e criminalizzare la sua parte più conflittuale, quella dei giovani encapuchados che animano le piazze cilene.

La giornata di oggi ha comunque rappresentato una prova importante di come il movimento degli studenti, dal 2011 ad oggi, abbia tutt’altro che esaurito la propria spinta e ha lanciato un messaggio chiaro al governo di Pinera e al ministro dell’istruzione Beyer che con le loro politiche a base di ricette neoliberiste stanno facendo dell’istruzione un mero strumento di lucro, innalzandone sempre più i costi e restringendone le possibilità di accesso. La manifestazione ha anche lanciato una sfida al governo in vista delle prossime elezioni di novembre, durante le quali le promesse elettorali non potranno non tenere conto delle rivendicazioni dei diversi movimenti sorti in questi anni in Cile.

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