Cile: 80mila studenti in piazza per chiedere riforme radicali, duri scontri con la polizia
Dopo un mese dalla protesta del 8 maggio, un corteo di cui non si vedeva la fine si è snodato lungo le vie della capitale: accanto agli studenti delle superiori sono scesi in piazza anche studenti universitari, ricercatori, insegnanti e professori con qualche sindacato di categoria. Tutti accumunati da un’unica esigenza: una riforma radicale del sistema scolastico. Una riforma che rompa la continuità con il sistema dell’epoca Pinochet, ridistribuisca i fondi tra università pubbliche e private, quest’ultime in netto vantaggio rispetto alle strutture pubbliche, e preveda nuove assunzioni per il personale scarno. Delle richieste più che legittime che mirano a migliorare la qualità dell’istruzione cilena, che però non sono state affatto messe in conto dalle riforme proposte dal partito della Bachelet a marzo. Le associazioni e i collettivi presenti ieri in piazza rivendicano anche la volontà e la necessità di essere protagonisti attivi nella discussione delle proposte, in quanto sono proprio loro a vivere la propria quotidianità in strutture e all’interno di un sistema totalmente inadeguati alle esigenze degli studenti.
Il corteo è stato animato da slogan e interventi che hanno spiegato i motivi e le richieste della mobilitazione, marciando fino al palazzo presidenziale con l’intento di mettere un po’ di pressione alla presidente affinché mantenga le sue promesse, generosamente spese durante la campagna elettorale, di “rivoluzionare il sistema scolastico”. Lì la polizia ha caricato pesantemente i manifestanti e ha sparato lacrimogeni e idranti, provocando diversi feriti. Come risposta gli studenti hanno iniziato a lanciare vari oggetti in direzione delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno inseguito i manifestanti con i blindati sparati a folle velocità; a fine giornata si contavano diversi fermi.
Nonostante le violenze e le provocazioni di ieri, gli studenti e le studentesse hanno già annunciato un’altra mobilitazione per il 25 giugno.
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