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#IoNonCiSto: studenti verso lo sciopero sociale del 16 ottobre

Anche il 2 ottobre a Napoli hanno deciso di non starci e di contestare la riunione del Gouverning Council della Banca Centrale Europea. Le varie realtà dell’autorganizzazione sociale hanno infatti deciso di scendere in piazza per dare una risposta netta e determinata a questi personaggi che sono i diretti responsabili della crisi finanziaria, che dettando legge sull’intera eurozona governano l’economia di tutta Europa. Inoltre la BCE rappresenta in maniera evidente l’impostazione capitalistica delle grandi potenze che tengono i fili del potere mondiale, con logiche di mercato e profitto che portano solo a una competizione malsana per il solo profitto e a un maggiore impoverimento delle fasce di popolazione più deboli.

Insomma, il periodo che ci aspetta sarà denso di iniziative che attraverseranno moltissimi territori, a riprova del fatto che ormai la sfiducia nelle istituzioni è diffusa e generalizzata e che le persone non ci stanno più a una vita destinata fin dalla nascita allo sfruttamento e all’accettazione di un governo che pensa solamente al proprio tornaconto. Non sei soddisfatto del modo in cui ti insegnano a scuola? Il costo dell’autobus e dei libri supera qualsiasi tua più fervida fantasia? Hai lasciato la scuola per lavorare perché la tua famiglia non poteva più sostenere il prezzo degli studi? Hai altri problemi che non abbiamo elencato? Partecipa e riempi dei tuoi problemi e necessità le contestazioni e insieme porteremo in piazza, sulla bocca delle persone e sui muri delle città tutte le necessità dei giovani precari di oggi.

Ma non ci fermeremo lì. Perché una protesta non si deve limitare a un’unica data, una protesta è un lungo percorso ricco sia di momenti di manifestazione del dissenso, sia di iniziative informative, di socialità, di azioni più incisive. Così da questa data continuerà il periodo di mobilitazione che ci vedrà tornare in piazza il 10 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale, in cui andremo a sostenere ancora una volta la nostra decisione e la nostra fermezza nel dire “Io non ci sto!” alla trasformazione della scuola in azienda, ai governi che negli anni sono stati capaci solamente di peggiorare la situazione e di fare tagli su tagli su qualunque cosa.

Questo periodo culminerà poi nella giornata di sciopero sociale del 16 ottobre, che ci vedrà scendere in piazza a fianco di facchini, precari, occupanti di case, studenti universitari e tutte quelle parti della società sfruttate e maltrattate per bloccare tutto, chiarire i nostri bisogni e rivendicare il diritto a casa, reddito, dignità!

da Studaut

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