Napoli: non ci sono zone rosse, non abbiamo governi amici!
Gli studenti in piazza non hanno solo protestato contro le riforme che stanno distruggendo il sistema formativo e cancellando il diritto allo studio, ma anche contro le politiche economiche di questi anni che hanno avuto come unico risultato quello di togliere diritti, impoverire ampie fasce della popolazione, tagliare migliaia di posti di lavoro. Politiche che il Governo Monti è lì per applicare ancora più duramente. Per questo in piazza abbiamo portato striscioni e messaggi di solidarietà ai lavoratori delle aziende che stanno chiudendo, scritte con i dati e le cifre di questa crisi, per questo un lancio di uova è stato fatto verso l’Adecco, un’agenzia interinale simbolo del nuovo caporalato legalizzato.
Forte è stato anche il no al corteo dei fascisti di Casa Pound che si dovrebbe tenere a Napoli il 26 novembre, ribadendo che le scuole, le facoltà e tutta la città è antifascista e ripudia il razzismo, il fascismo e il sessismo. Anche nelle sue forme istituzionali: è inaccettabile che ieri diversi esponenti dei disoccupati si siano visti le sedi perquisite, e comminate denunce per “associazione a delinquere”, quando tutta la loro colpa è pretendere un diritto: il lavoro!
Dopo aver proseguito per il percorso autorizzato il corteo intero ha violato la zona rossa più e più volte imposto nella zone di Santa Lucia e della Regione, continuando ad occupare per ore le strade di napoli.
Tutto questo per affermare che questa crisi non la vogliamo pagare, né come studenti né come lavoratori, e che è giunto il momento che la paghi chi ha da sempre speculato sulla nostra pelle.
Uniamo le lotte!
Non abbiamo governi amici, che li facciano loro i sacrifici!
Eat the rich – Magnammec’ o’ padron’!
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