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Palermo #29N: le mani (degli studenti) sulla città

Ancora una volta 20000 studenti in piazza a Palermo, ancora una volta Blocchiamo tutto day, ancora una volta assedio ai palazzi del potere.

È iniziata molto presto la giornata di lotta degli studenti palermitani, sin dalle otto, dalle oltre venti scuole occupate e in agitazione, ma anche da quelle dove si svolge ancora regolarmente lezione, migliaia di studenti si sono mossi in cortei non autorizzati verso il concentramento di fronte al Teatro Massimo, mandando in tilt sin dalle prime ore lavorative il traffico cittadino.

Da lì, circa due ore dopo, è partito quello che sta diventando ormai un appuntamento fisso degli autunni di lotta palermitani, una manifestazione col dichiarato intento di bloccare il più possibile i flussi commerciali che attraversano la città. Un Blocchiamo tutto day, appunto, che ha fatto sentire a chi porta avanti affari e profitti nel tessuto metropolitano, che gli studenti non hanno intenzione di pagare i costi di una crisi in termini di austerity, precarietà e scuole fatiscenti.

Si registra quindi, ancora una volta, la determinazione e il protagonismo di una generazione in lotta, un corteo di oltre 20000 studenti che attraversa le strade del centro paralizzando fin oltre mezzogiorno le principali arterie per la viabilità della città.

La manifestazione si è diretta quindi unitariamente verso l’assedio alla Prefettura dove, ancora una volta, le parole d’ordine lanciate il #19O sono tornate a farsi sentire contro il palazzo che rappresenta l’operato del governo, la diretta emanazione del mostro Letta-Alfano e di tutte le politiche di immiserimento che da questo vengono prese.

Dopo l’assedio è ripresa la tattica dei cortei selvaggi, tanti gruppi di scuole in direzioni diverse, verso le proprie scuole e verso obiettivi sensibili. Tra questi spicca senza dubbio il porto, bloccato per oltre mezz’ora da migliaia di studenti che ne hanno chiuso gli ingressi principali, bloccando anche l’importante incrocio tra via Emerico Amari e via Francesco Crispi.

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