Pavia, 57 intimidazioni non fredderanno l’autunno!
sms ex mondino – #repressionepavia
57 intimidazioni non fredderanno l’autunno
Lo scorso autunno è stato segnato da importanti e partecipate mobilitazioni studentesche. Oltre i confini nazionali lo spirito della ribellione ha contagiato le capitali europee e dato vita ad un movimento internazionale indomabile.
A Pavia siamo scesi in piazza occupando scuole e facoltà, bloccando ponti e strade, in risposta ad un sistema di riforme che impoverisce la cultura e mercifica l’istruzione, erodendo i diritti di una generazione senza futuro, per spodestare una classe politica interamente sfiduciata. Al grido di “no Gelmini”, e con una radicalità che da 30 anni era assente in questa città di provincia, abbiamo fatto tremare molto più delle poltrone di baroni universitari e piccoli presidi. E’ emersa con forza un’alternativa concreta a tutti coloro che, in Italia e a Pavia, perseguono scellerate politiche di svendita, privatizzazione e demolizione dei beni comuni. Lo spirito è quello dei referendum, degli indignati e dei movimenti nordafricani: ci riprendiamo quello che è nostro!
Privati di troppo, ci riprendiamo tutto
I tagli alle borse di studio e ai fondi per l’edilizia, l’aumento delle tasse, degli affitti, e il carovita, rendono quasi utopico il concetto di “diritto allo studio”. Opponendo al continuativo e indiscriminato processo di erosione dei diritti un concreto progetto di welfare dal basso, abbiamo strappato all’incuria e all’abbandono uno spazio altrimenti destinato ad arricchire “i soliti noti” attraverso la speculazione.
Uno studentato per chi precario o studente fuori sede, viene escluso dalle sempre più scarne graduatorie, una mensa biologica a prezzi popolari…cultura e informazione slegati dal profitto e fuori dalle logiche di mercato.
E’ per riprenderci quello che è nostro, ma viene svenduto per garantire privilegi e profitti a pochi, che abbiamo occupato l’ex Mondino in via Palestro a Pavia. Alla progettualità concreta che si opponeva ad una crisi economica, che riversa sulle spalle delle fasce più deboli un debito contratto da banche e speculatori, il 12 febbraio 2011 hanno risposto con la celere, i manganelli e uno sgombero durato 2 giorni. Nessuna promessa è stata mantenuta e la risposta di rettore e sindacati è stata l’applicazione di una riforma che la società ha dimostrato di non volere.
Arrivano oggi 57 procedimenti di intimidazione. Vorrebbero arginare l’autunno che li seppellirà.
Tentano di colpire con violenza e repressione il dissenso e tutte le forme di autogestione nel tentativo maldestro di stroncare il diffondersi di un punto di vista autonomo e il fiorire di coscienze libere e critiche.
Considerare l’occupazione dell’Ex Mondino come un problema di ordine pubblico anziché intervenire sulle cause che a questo hanno portato, è chiaro sintomo di miopia e indifferenza nei confronti di un malessere sempre più esteso e generalizzato. Non basta inserire a caso nomi e cognomi in procedimenti giudiziari per scoraggiare un movimento che prende piede da necessità condivise e pressanti, e non si arresterà di fronte ad un così maldestro tentativo di oscurantismo.
A breve risponderemo, organizzeremo una risposta partecipata contro la repressione e per il rifiuto del debito pubblico…. contro la rappresentanza e tutto ciò che vorrebbe incatenare il nostro futuro…a partire dall’ #11novembre
Student* in Crisi Pavia e Comitato Autonomo Studenti Pavesi “Atmosfera Esplosiva”
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