Roma, ‘save schools, not banks!’
[sabato 19 novembre 2011 ore 15.00 assemblea cittadina degli studenti medi – c/o cinema preneste occupato – “generazione p. rendez-vous”]
Il 17 novembre in oltre quindicimila siamo scesi in piazza a Roma, siamo stati tantissimi studenti delle scuole che hanno animato le vie di questa città, partendo in cortei spontanei dai nostri istituti (in particolare oltre duemila studenti partiti dalle scuole di prati e del centro, hanno svolto un corteo lungo il muro torto arrivando poi alla Sapienza) e raggiungendo poi il concentramento unitario di scuole e facoltà ad Aldo Moro dal quale si è mosso un corteo selvaggio che ha trovato nella partecipazione numerosissima di studenti e studentesse delle scuole uno dei principali elementi di forza e caratterizzazione.
Abbiamo dimostrato che non siamo disposti a restare a guardare in silenzio mentre vengono prese decisioni sulle nostre vite, che sia Alemanno, Berlusconi o Monti a farlo.
E nel fare questo abbiamo dimostrato di essere un grande movimento di massa, che quotidianamente costruisce percorsi autonomi di partecipazione, aggregazione e conflitto nelle scuole e che ieri ha espresso ancora una volta la sua forza. Un movimento crescente che rappresenta la presa di parola di una generazione nata precaria e cresciuta ribelle che nessuno può pensare di ignorare o sottovalutare.
Abbiamo attraversato le vie e le piazze di Roma, senza autorizzazione, forti della convinzione che questa città ci appartene, che non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno per manifestare le nostre idee. Ci fa sorridere che Alemanno si ostini a tentare di regolamentare la nostra rabbia, abbiamo più volte dimostrato che non ci stiamo alle sue imposizioni e ai suoi divieti, e non possiamo che ribadirgli che saremo determinati quanto imprevedibili.
Abbiamo deciso che nella giornata di insediamento del nuovo governo tecnico dovevamo essere sotto il Senato, mentre si votava la fiducia, proprio per comunicare a Monti che dovrà fare i conti con noi. Siamo il 99% e in massa rifiutiamo le politiche di neoliberismo che la Bce vuole imporre all’Italia.
E proprio mentre noi lanciavamo uova e ortaggi sotto il Senato, gli studenti di Milano, Torino e Palermo venivano caricati della forze dell’ordine. Vogliamo quindi esprimere tutta la nostra solidarietà ai nostri compagni delle altre città fermati e feriti e vogliamo anche dire al nuovo governo che se è effettivamente interessato a dialogare con gli studenti, come dichiara, può iniziare impedendo che la polizia attacchi cortei studenteschi nella giornata mondiale del diritto allo studio.
Abbiamo letto su diversi quotidiani e sentito in alcune trasmissioni televisive racconti di episodi mai accaduti nel corteo di ieri. Dai cortei infatti non è stato allontanato nessuno studente a volto coperto o con un casco. Abbiamo ripetuto più volte e ribadiamo ancora che non esistono i buoni o i cattivi del movimento, che il nostro movimento è unico, trasversale e di massa. Siamo scesi in piazza ieri con le modalità discusse assieme, con i nostri scudi Book Block proprio perchè non siamo disposti a non tutelarci da indiscriminati attacchi delle forze dell’ordine come quelli che abbiamo visto avvenire in altre città.
E mentre ci riprendevamo le strade di questa città, un ragazzo veniva condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per i fatti del 15 ottobre. Anche a lui va tutta la nostra solidarietà proprio perchè troviamo assurdo che a pagare per quella giornata debbano essere degli studenti che si sono difesi da cariche indiscriminate in piazza San Giovanni, con una forzatura dello stesso diritto penale nelle imputazioni e nell’entità della pena.
Non siamo più disposti a sopportare che il nostro futuro, le nostre scuole, la cultura, i saperi, debbano pagare il prezzo di una crisi che non hanno provocato, anche per questo lungo il percorso del corteo abbiamo segnalato diverse banche fra cui Cariparma e Unipol con la V per vendetta e con lanci di uova, proprio per ribadire chi sono i responsabili di questa crisi, e chi è che deve sanare questo debito che a noi non appartiene.
Siamo tanti e siamo determinati, e continueremo a dire tutto questo riappropriandoci delle nostre scuole e dei nostri tempi, occupando i nostri istituti come ha fatto oggi il liceo Malpighi di Bravetta!
Nei prossimi giorni ci rivedremo più volte in piazza, proprio perchè abbiamo l’esigenza di dire che questa è la nostra battaglia, e la stiamo vincendo.
Studenti medi in mobilitazione
https://www.facebook.com/pages/Studenti-Medi-in-Mobilitazione/200419589987249
sabato 19 novembre 2011 ore 15.00 assemblea cittadina degli studenti medi
c/o cinema preneste occupato – “generazione p. rendez-vous”
Il 17 novembre in oltre quindicimila siamo scesi in piazza a Roma, siamo stati tantissimi studenti delle scuole che hanno animato le vie di questa città, partendo in cortei spontanei dai nostri istituti (in particolare oltre duemila studenti partiti dalle scuole di prati e del centro, hanno svolto un corteo lungo il muro torto arrivando poi alla Sapienza) e raggiungendo poi il concentramento unitario di scuole e facoltà ad Aldo Moro dal quale si è mosso un corteo selvaggio che ha trovato nella partecipazione numerosissima di studenti e studentesse delle scuole uno dei principali elementi di forza e caratterizzazione.
Abbiamo dimostrato che non siamo disposti a restare a guardare in silenzio mentre vengono prese decisioni sulle nostre vite, che sia Alemanno, Berlusconi o Monti a farlo.
E nel fare questo abbiamo dimostrato di essere un grande movimento di massa, che quotidianamente costruisce percorsi autonomi di partecipazione, aggregazione e conflitto nelle scuole e che ieri ha espresso ancora una volta la sua forza. Un movimento crescente che rappresenta la presa di parola di una generazione nata precaria e cresciuta ribelle che nessuno può pensare di ignorare o sottovalutare.
Abbiamo attraversato le vie e le piazze di Roma, senza autorizzazione, forti della convinzione che questa città ci appartene, che non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno per manifestare le nostre idee. Ci fa sorridere che Alemanno si ostini a tentare di regolamentare la nostra rabbia, abbiamo più volte dimostrato che non ci stiamo alle sue imposizioni e ai suoi divieti, e non possiamo che ribadirgli che saremo determinati quanto imprevedibili.
Abbiamo deciso che nella giornata di insediamento del nuovo governo tecnico dovevamo essere sotto il Senato, mentre si votava la fiducia, proprio per comunicare a Monti che dovrà fare i conti con noi. Siamo il 99% e in massa rifiutiamo le politiche di neoliberismo che la Bce vuole imporre all’Italia.
E proprio mentre noi lanciavamo uova e ortaggi sotto il Senato, gli studenti di Milano, Torino e Palermo venivano caricati della forze dell’ordine. Vogliamo quindi esprimere tutta la nostra solidarietà ai nostri compagni delle altre città fermati e feriti e vogliamo anche dire al nuovo governo che se è effettivamente interessato a dialogare con gli studenti, come dichiara, può iniziare impedendo che la polizia attacchi cortei studenteschi nella giornata mondiale del diritto allo studio.
Abbiamo letto su diversi quotidiani e sentito in alcune trasmissioni televisive racconti di episodi mai accaduti nel corteo di ieri. Dai cortei infatti non è stato allontanato nessuno studente a volto coperto o con un casco. Abbiamo ripetuto più volte e ribadiamo ancora che non esistono i buoni o i cattivi del movimento, che il nostro movimento è unico, trasversale e di massa. Siamo scesi in piazza ieri con le modalità discusse assieme, con i nostri scudi Book Block proprio perchè non siamo disposti a non tutelarci da indiscriminati attacchi delle forze dell’ordine come quelli che abbiamo visto avvenire in altre città.
E mentre ci riprendevamo le strade di questa città, un ragazzo veniva condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per i fatti del 15 ottobre. Anche a lui va tutta la nostra solidarietà proprio perchè troviamo assurdo che a pagare per quella giornata debbano essere degli studenti che si sono difesi da cariche indiscriminate in piazza San Giovanni, con una forzatura dello stesso diritto penale nelle imputazioni e nell’entità della pena.
Non siamo più disposti a sopportare che il nostro futuro, le nostre scuole, la cultura, i saperi, debbano pagare il prezzo di una crisi che non hanno provocato, anche per questo lungo il percorso del corteo abbiamo segnalato diverse banche fra cui Cariparma e Unipol con la V per vendetta e con lanci di uova, proprio per ribadire chi sono i responsabili di questa crisi, e chi è che deve sanare questo debito che a noi non appartiene.
Siamo tanti e siamo determinati, e continueremo a dire tutto questo riappropriandoci delle nostre scuole e dei nostri tempi, occupando i nostri istituti come ha fatto oggi il liceo Malpighi di Bravetta!
Nei prossimi giorni ci rivedremo più volte in piazza, proprio perchè abbiamo l’esigenza di dire che questa è la nostra battaglia, e la stiamo vincendo.
Studenti medi in mobilitazione
https://www.facebook.com/pages/Studenti-Medi-in-Mobilitazione/200419589987249
sabato 19 novembre 2011 ore 15.00 assemblea cittadina degli studenti medi
c/o cinema preneste occupato – “generazione p. rendez-vous”
Per incontrarci, confrontarci e coordinarci, dal basso e collettivamente, su come sviluppare le mobilitazioni nelle nostre scuole e nella città.
Per discutere insieme su come affrontare la nuova fase che sta affrontando il nostro Pese dopo le dimissioni del governo Berlusconi e l’insediamento del governo “tecnico” guidato da Monti.
Per sviluppare assieme percorsi di partecipazione, attivazione, riappropriazione, condivisione.
http://www.facebook.com/event.php?eid=118693374908282
Per incontrarci, confrontarci e coordinarci, dal basso e collettivamente, su come sviluppare le mobilitazioni nelle nostre scuole e nella città.
Per discutere insieme su come affrontare la nuova fase che sta affrontando il nostro Pese dopo le dimissioni del governo Berlusconi e l’insediamento del governo “tecnico” guidato da Monti.
Per sviluppare assieme percorsi di partecipazione, attivazione, riappropriazione, condivisione.
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