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Roma: Kant occupato, la polizia spintona gli studenti e le studentesse (video)

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Questa mattina gli studenti e le studentesse del Kant di Roma hanno deciso di occupare la scuola per protestare contro la condizione indecente in cui è ridotta l’istruzione nel nostro paese e la totale incapacità delle istituzioni di ripensarla in maniera sicura ed all’altezza della pandemia. La polizia è intervenuta in forze tentando di impedire l’occupazione e spintonando con violenza gli studenti e le studentesse. Di seguito alleghiamo il comunicato dell’occupazione e il video in cui si vede la polizia aggredire uno studente.

SABATO 23 GENNAIO. KANT OCCUPATO.

Come studenti del Kant stamattina, dopo aver sostituito quattro giorni di lezioni da svolgere in drammatiche modalità, con quattro giorni di lotta, abbiamo deciso di occupare per protestare contro la condizione indecente e scandalosa di abbandono in cui come il nostro istituto, si trovano tutti i licei del territorio, di Roma e del Paese. Durante una pandemia mondiale ed emergenza sanitaria, che ha reso ancora più evidenti i problemi già preesistenti nei nostri istituti e dell’istruzione pubblica italiana, la Scuola è stata completamente privata di quello che dovrebbe essere il suo ruolo di crescita ed emancipazione dell’individuo. Inoltre non sono stati presi i giusti provvedimenti per garantire a noi studenti il nostro diritto allo studio, alla salute e ad un futuro.
Gli studenti si sono fin da subito dimostrati comprensivi riguardo la situazione, e ciò che hanno avuto in cambio è stata l’ennesima delusione da parte di chi dovrebbe tutelarli.

Anche oggi durante la presa di posizione da parte degli studenti, che si sono mossi per riprendersi la scuola che gli spetta, le forze dell’ordine hanno reagito con la VIOLENZA e L’INTIMIDAZIONE, spintonando e in particolare aggredendo uno studente di scuola.

L’istruzione dovrebbe essere centrale, proprio come a noi viene da sempre insegnato, un posto dove sentirsi VERAMENTE TUTELATO. Ciò che gli studenti chiedono è proprio che l’istruzione venga finalmente presa realmente in considerazione; fatti concreti, reali cambiamenti.
Le istituzioni, Governo e Ministra Azzolina, in tanti mesi hanno fatto tante promesse senza concludere niente, a spese della nostra istruzione e della nostra salute.
Abbiamo perso quasi un anno di istruzione in un fallimentare tentativo di investire nella DaD. La Didattica a Distanza deve essere un mezzo emergenziale, non il fine e non può replicare assolutamente la Didattica in presenza; causa socialità, disponibilità economica e modalità d’apprendimento. Questi tre fattori non possono essere garantiti dalla DaD, che, ripetiamo, deve essere una soluzione temporanea o integrata con i dovuti investimenti, sicuramente non definitiva.
Sebbene il liceo Kant nello specifico abbia fornito i devices necessari agli studenti impossibilitati a sfruttare la Didattica a Distanza, la scuola stessa presenta carenza di strumenti necessari a garantire un’istruzione a tutti gli studenti che la frequentano, come una connessione internet efficiente che permetta al 50% degli studenti connessi da casa di seguire le lezioni.
Anche all’interno della scuola la situazione è pressoché tragica. Si sentono ancora l’eco dei promessi banchi monoposto, apparentemente rimpiazzate con sedie a ribaltina che provocano evidenti disagi a moltissimi studenti. Come se non bastasse, gli studenti che si recano a scuola devono passare fino a sette ore dentro aule prive di un riscaldamento funzionante (problema già citato in ogni corteo studentesco degli ultimi anni e ripetutamente fatto presente all’istituto), dovendo così soffrire il freddo a causa delle finestre che, per permettere una costante circolazione dell’aria e ridurre il rischio di contagi, devono rimanere aperte.
Per rincarare la dose, all’ingresso a scuola alunni e professori si ritrovano in assembramenti di preoccupanti dimensioni, e una volta dentro le norme anti Covid vengono spesso trascurate, a partire dalla fornitura di mascherine non a norma e, di conseguenza, non funzionali al loro scopo: impedire la diffusione del virus tra studenti, professori e personale ATA, inevitabilmente a stretto contatto all’interno dell’istituto.
*Questo secondo rientro in presenza è l’ennesimo fallimento dovuto dall’incapacità del MIUR, della Regione e del governo, che dal primo rientro a settembre hanno dimostrato di non essere in grado di prendere provvedimenti efficaci, ma soprattutto hanno dimostrato il FATTO di non ascoltare la voce di chi la scuola la vive, di chi la scuola la fa: studenti e professori.
Enormi sono stati gli sforzi di alunni e insegnanti durante questo periodo di estrema difficoltà. Le autorità non si sono mostrate altrettanto intraprendenti, fallendo anche a fornire un maggior numero di mezzi di trasporto efficienti, lasciandoci entrare in autobus e vagoni della metro ricolmi di persone, alcune delle quali noncuranti delle norme vigenti, seppur in zona arancione.

Questa situazione di continua incertezza e precarietà è sempre stata e continua ad essere insostenibile. Il Kant oggi esige rispetto per studenti, professori e per l’intero organico scolastico. Il Kant oggi grida a gran voce che chi ha distrutto la scuola ora deve fare i conti con gli studenti in lotta che si riprenderanno il loro diritto ad un futuro e ad un presente!

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