Roma, studenti vs Alemanno. Cariche a Tiburtina
La giornata romana è iniziata nel segno dell’intimidazione, della minaccia contro studenti e studentesse. Polizia, carabinieri, camionette disposte per le strade, per impedire la direzione ‘centro città’, ma anche appostamenti attorno alle ‘scuole calde’ – così definite dalla stampa mainstream – forti dell’esperienza collettiva e della ricchezza dei collettivi autorganizzati. Davanti ed attorno il Virgilio ed il Mamiani le forze dell’ordine hanno presidiato fin dalla mattina presto. Ma il corteo, alle 8:30, dal liceo Virgilio di via Giulio, è partito! Di fatto violando violando il divieto imposto dal sindaco di Roma! Sul ponte di Castel Sant’Angelo gli studenti hanno marciato e bloccato corso Vittorio Emanuele, con il cordone dei book bloc alla testa. Uno studente del Mamiani è stato fermato ed identificato dalla polizia, poi rilasciato nel corso della mattinata. Da oltre venti licei romani i giovani si sono mossi, alla spicciolata, a piedi, e lo stesso hanno fatto dalle università; il concentramento indicato era piazzale Tiburtino, dove diverse centinaia di persone si sono ritrovate, contestando i divieti del sindaco, tornando a gridare ‘Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città!’.
Nervosismo poliziesco vs determinazione studentesca. Gli studenti hanno dapprima bloccato gli autobus di fronte alla stazione ferrovieri Tiburtina, provando poi a muoversi ed a infrangere il cordone delle forze dell’ordine, che hanno distribuito una prima raffica di manganellate. I manifestanti hanno rotto l’impasse del blocco imposto a Tiburtina facendo irruzione nel cantiere della nuova stazione, aprendo le reti di metallo, quindi scavalcandole, superandole. La polizia ha inseguito i giovani, nel tentativo di bloccare l’ingresso nell’area cantieristica, trovandosi nella situazione di dover fare i conti non solamente con coloro che sono riusciti ad entrare ma anche con gli studenti fuori, impegnati a rompere le inferriate per ricongiungersi ai compagni. Lo spazio sottostante il ponte della tangenziale, affianco alla stazione Tiburtina, è stato il luogo della battaglia, con polizia e carabinieri che sono tornati a caricare studenti e studentesse.
Giovani che non si sono lasciati intimidire dall’ordine vietante, così come dallo schieramento di forze dell’ordine disposto per ‘proteggere’ il centro dall’irruzione studentesca. Quella del 3 novembre è stata una prima importante giornata, il primo tassello di un percorso nel quale studenti e precari vogliono riconquistarsi le strade che l’1% vorrebbe conservare nella pace e nell’ordine, nella potenzialità di essere un 99% avente l’ambizione di ‘riprendersi tutto’!
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