InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Martedì prossimo, nella sede del Valentino del Politecnico torinese si terrà un convegno riservatissimo che non possiamo lasciare all’ombra dell’ipocrisia delle istituzioni universitarie!


Il focus della conferenza ruoterà attorno alla definizione dell’Italia come potenza tecnologica e motore dell’internazionalizzazione e durerà tre giorni, dal 21 al 23 aprile. Ovviamente tutti i tavoli sono riservati agli addetti ai lavori e una pubblica sede universitaria verrà blindata per permettere lo svolgimento di un evento istituzionale a porte chiuse.
L’ultimo giorno di convegno verranno discussi temi legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale; scontato dire che le applicazioni che interessano a questi “addetti ai lavori” rientrano nell’ambito bellico e strategico, pensare ad esempio che la seconda parte della giornata è secretata. Il prestigio degli ospiti di questo tavolo è degno di nota! Avremo, in ordine, Alessandra Fidanzi per ENI, Michele Giacomelli e Nicola Minasi come dirigenti del MAECI, ovviamente non potranno mancare le istituzioni nelle persone del rettore del Politecnico Corgnati, il governatore Cirio e il sindaco Lorusso. Ma non è finita! Avremo il piacere di ospitare anche il Ministro degli esteri Tajani, la ministra dell’università Bernini e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida con l’eccellente moderazione del direttore de La Stampa Malaguti.


Insomma, questi nomi ci evocano molte ragioni per voler contestare questo evento di rilievo, in primis il sostegno trasversale a tutte le figure e istituzioni coinvolte, ad Israele e alla sua guerra genocida, così come l’utilizzo della Ricerca universitaria per finalità bellicose contro cui la comunità accademica si sta mobilitando da mesi per la sua interruzione immediata, soprattutto in collaborazione con Israele. Se a questo, contestualizziamo una fase generale di guerra in progressivo inasprimento, ci appare fondamentale fare tutto ciò che è in nostro potere per boicottare ogni cosa che possa alimentare la capacità degli stati nazionali di aggravare gli effetti di questa guerra. Basta sprecare risorse per la ricerca di armi sempre più letali!


Il rettore Corgnati, appena insediatosi, già svela il suo volto: rimane vago quando viene interrogato sulle sue posizioni rispetto alla questione palestinese ma poi chiarisce il proprio schieramento dando vita a dibattiti di questo genere, senza tener conto del dibattito aperto tra il corpo studentesco e i docenti, scegliendo di dialogare direttamente piuttosto con la Ministra Bernini che da mesi criminalizza le istanze degli studenti. Inoltre, gli studenti del politecnico si sono già recentemente mobilitati per richiedere la rescissione del bando MAECI, ottenendo dal rettore la fissazione di senato straordinario per discutere della questione: piuttosto che fissare una data, la risposta del rettore ad ora pare solo questa.
Davanti alle stesse dichiarazioni della Ministra Bernini, che si vanta di come le università creino dialogo, vediamo come un evento a porte chiuse sia invece l’ennesima risposta.
Il 23 ci mobiliteremo per dare una risposta importante a tutta questa ipocrisia e per dare voce ancora una volta alla causa per la liberazione della Palestina!


23 aprile, ore 9 davanti a Palazzo Nuovo


NESSUNO SPAZIO AI SIONISTI GUERRAFONDAI DENTRO L’UNIVERSITA’

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAbando maecipolitecnicoRIARMOtajanitorinouniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Boicottaggio respinto, verità distorta: UniPi sceglie la guerra e la chiama pace

Un contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Pisa in merito alla votazione del senato accademico dello scorso venerdì 11 luglio.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Maturità: Valditara vergogna!

Il ministro Valditara non ha perso neanche un’ora per risparmiarsi una sua solita uscita contro chi prova a esprimere il dissenso dentro la scuola.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie

Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Immaginare un contropercorso nelle scuole, partire dalle condizioni oggettive della lotta

Ci troviamo in una fase in cui le organizzazioni studentesche della politica anti-istituzionale da anni si muovono solo in un terreno tattico di risposta alle grandi dichiarazioni scandalose dei politici e dei padroni, molto spesso assumendole come punto di vista generale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sbatti i prof in prima pagina: solidarietà a Gaia Righetto

Sempre più spesso, insegnanti e lavoratori/trici della scuola vengono messi alla gogna per le proprie idee e il proprio impegno civile. da Global Project È il caso di Gaia Righetto, attivista e docente precaria colpita da una campagna diffamatoria prima ancora di entrare in classe. Come già accaduto ad altri, si vuole trasformare il dissenso […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Collettivo Einstein: contro guerra e riarmo, organizziamoci e lottiamo

Oggi (ieri ndr) abbiamo lanciato un presidio sotto scuola per dire la nostra in merito al riarmo e a un incontro che si sarebbe dovuto svolgere all’interno dell’auditorium di via Pacini. Riprendiamo da Collettivo Einstein Riarmo che si farà grazie ai soldi per le scuole, per la sanità pubblica e quelli delle tasse pagate dalle […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La ribellione dei ricercatori: 300 membri del CNR rifiutano di collaborare al riarmo

Oltre 300 ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dichiarato la propria indisponibilità a prestare la propria attività intellettuale a studi finalizzati al settore bellico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO

La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Guerra o Clima?”: Extinction Rebellion sulle colonne e le statue del comune di Torino chiede l’interruzione dei rapporti con Israele

Extinction Rebellion ha vestito le statue all’ingresso del Comune di Torino con dei gilet con i colori della Palestina, arrampicandosi sulle colonne e appendendo uno striscione con scritto: “Torino 2030: Clima o Guerra?”.