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Torino: gli studenti occupano la Mole Antonelliana

Lo sciopero torinese è stato caratterizzato da due cortei che per qualche tratto hanno marciato insieme, quello degli oeprai metalmeccanici della Fiom-Cgil e quello degli studenti medi, partiti da Piazza Arbarello. 

La partecipazione sindacale è stata ampia, visibili le delegazioni dalle altre province piemontesi per adesioni che si calcolano intorno al 70%. Meno incisiva la partecipazione torinese, con una Fiat che lavora a singhiozzo e la difficoltà sempre più manifesta per la Fiom di organizzare assemblee sindacali nelle fabbriche. Il corteo metalmeccanico, pur numeroso (diverse migliaia) si ferma in piazza Castello con una lunga serie di interventi che raccontano della portata dell’attacco padronale, stentando però a tradursi in indicazione di contrattacco. Le diversità di aspettative di questi due mondi, tagliati brutalmente dalla frattura generazionale-storica vede anche alcuni minuti di incomprensione, con il servizio d’ordine della Fiom che si schiera all’approssimarsi del corteo studentesco, sciogliendolo solo dopo l’intervento di delegati e lavoratori che conoscono un po’ più da vicino le nuove generazioni.

Tutt’altro clima nelle fila degli studenti medi, per quanto non si può certo fare il paragone con lo scorso 14N quando scesero in piazza più di 10.000 studenti, aldilà degli schieramenti e determinati nel perseguire i propri obiettivi. Oggi erano circa 3000. Hanno attraversato le strade del centro, senza accontentarsi del breve tragitto sindacale. dopo aver sanzionato diverse banche e sitituzioni cittadine hanno puntato sulla mole antonelliana, occupandola per circa un’ora e mezza (in solidarietà coi lavoratori licenziati dalla cooperativa Rear lavoranti alla mole, vicenda sollevata dal rifiuto del regista Ken Loach di ritirare il premi al Torino Film Festival).

 

Un centinaio gli studenti universitari partiti in corteo da Palazzo Nuovo, aderenti soprattutto ai collettivi di facoltà, al cua e alla Verdi15 occupata. 

Qui di seguito il comunicato della Verdi 15 Occupata

Oggi 6 Dicembre, gli studenti e le studentesse della Verdi 15 Occupata, in occasione dello Sciopero Sociale contro crisi e austerità, sono tornati in piazza, continuando la settimana in movimento già animata dalle precedenti contestazioni al Governatore Cota e ai Ministri Profumo e Fornero all’inaugurazione del Politecnico.

Al grido “Riprendiamoci la città” siamo partiti da Palazzo Nuovo, intercettando quello “spaccato” studentesco ormai saturo e non più accondiscendente del progressivo disfacimento dell’università pubblica acutizzato dalle scellerate riforme di un governo sedicente “tecnico” ma dispotico e autoritario nella sua proiezione politica; abbiamo attraversato le silenziose vie del centro raggiungendo Piazza Arbarello presenziata dagli Studenti Medi per continuare insieme il resto del corteo. Un irrisorio plauso alle forze dell’ordine e alla massiccia militarizzazione impiegata lungo tutto il percorso, causa-effetto di equilibri in costante mutamento: da un lato la graduale presa di coscienza di chi non ha più intenzione di pagare il prezzo di questa crisi (vedi il 14 Novembre), dall’altro lato la preoccupazione sempre crescente di chi l’ha generata e teme di non poter arginare il malcontento scaturito.

Giunti a Piazza Castello, nel solito clima di pacificazione e mera testimonianza dei comizi di fine corteo, abbiamo deviato puntando la Mole simbolo culturale di Torino, forzato l’entrata posteriore e invaso l’intero edificio ravvivato dai nostri striscioni e dalla sempre presente bandiera NoTav.

Centrato l’obbiettivo il corteo ha ripreso il suo percorso rientrando a Palazzo Nuovo, lanciando il presidio di contestazione all’ex direttore della BCE Trichet, oggi pomeriggio alle 16:00 davanti il Rettorato.

 

Verdi 15 Occupata

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