Torino: student* antifascist* cacciano i fascisti del Fuan dall’università
Oggi la lista Fuan ha messo in atto il suo solito teatrino, fine a sè stesso, per cercare spazio politico all’interno dell’Università. Appena hanno provato ad allestire il loro banchetto però, i neofascisti hanno dovuto confrontarsi con la risposta degli studenti e delle studentesse, da sempre contrari a concedere qualunque tipo di visibilità a questi personaggi. Da subito infatti un folto gruppo di student* si è radunato all’ingresso della palazzina Einaudi (facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza) per impedire che il volantinaggio del Fuan si svolgesse. A quel punto l’intervento prima della digos e subito dopo della celere, che ha caricato il presidio, ha spinto gli studenti e le studentesse antifascisti/e fuori dall’edificio. Il presidio, però, ha continuato ad ingrandirsi nonostante lo schiramento della polizia, obbligando il Fuan a ritirare velocemente baracca e burattini e scappare dalla porta di servizio sempre (ovviamente!) scortato.
Riteniamo inaccettabile che le forze dell’ordine possano entrare all’interno delle nostre facoltà, bloccando l’accesso a chi quotidianamente vive questi spazi (che sono e devono rimanere liberi) in difesa di un manipolo di politicanti in erba. Questi personaggi, infatti, non sono soltanto giovani nostalgici che nel tempo libero vanno in gita a Predappio, ma anche espressione diretta di quella casta politica che vorrebbe fare pagare la crisi che ha contribuito a creare a giovani, studenti e precari, attraverso politiche di austerity. Come studenti e studentesse che da anni si battono contro la privatizzazione dell’Università e la Riforma Gelmini, ben conosciamo chi, invece, attento solo ad accaparrarsi la poltrona (come il loro mentore Maurizio Marrone, ieri noto picchiatore del Fuan e oggi fascista in doppiopetto tra le fila del Pdl in Consiglio Comunale), non ha fatto altro che appoggiare tutte le nefandezze portate avanti dal governo. Ancora più assurda diventa allora la loro presenza se si legge il volantino che avrebbero voluto distribuire dal titolo “Il precariato è una piaga”. Certamente non possono essere loro, che un futuro se lo stanno già costruendo tra le fila del loro partito come portaborse della Gelmini, a spiegare agli studenti quali sono gli effetti della crisi, che cosa cos’è un futuro di precarietà.
Noi, studenti e studentesse, le conseguenze delle politiche di austerity le paghiamo già sulla nostra pelle! Noi che paghiamo tasse universitarie sempre più alte, libri di testo dai prezzi inaccessibili, affitti esorbitanti! Noi che per studiare siamo costretti a sopportare stage e tirocinii gratutiti e a lavorare in bar e call center sottopagati! Noi, che per cambiare tutto questo (e molto altro ancora!) abbiamo lottato e sempre continueremo a lottare… Non vogliamo più vedervi nelle nostre facoltà!
Nessuno spazio a fascisti e politicanti, fuori il Fuan dall’università!
Collettivo di Scienze Politiche e Collettivo di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi di Torino
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