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Un commento choosy

 Roma, 21 nov. (Adnkronos) – “A volte i miei contestatori non li vedo neppure ma quando vedo gli studenti che scrivono ‘ministro Fornero saremo il suo incubo’ questo mi da’ dolore, e’ una prova di non maturita’ e un approccio abbastanza violento”. Cosi’ il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha commentato le contestazioni di alcuni studenti ieri davanti al Cnel. “Sto pensando di fare una giornata in cui il ministro si mette a disposizione, sul web o in piazza per spiegare ai cittadini le nostre riforme”, spiega il ministro Fornero, sottolineando come lei sia aperta al dialogo secondo un modello democratico e sia contraria alla violenza.

 Apprendiamo da un’agenzia – che riportiamo sopra- il commento del ministro Fornero alla contestazione di ieri alla presentazione del bilancio sociale dell’inps davanti al Cnel (link comunicato azione). Il ministro parla di atteggiamento violento da parte degli studenti, riteniamo che la violenza sia solo quella che praticano loro nella distruzione del nostro futuro. Si accaniscono sulle nostre vite, ci rubano il presente, ci richiedono sacrifici, predicano austerità, ci vogliono obbedienti ed hanno anche il coraggio di affermare che dovremmo essere più “maturi” e dialoganti, quasi a ribadire che dobbiamo accettare tutto in silenzio pacificando le nostre lotte ed al massimo lamentarci in modo pacato attraverso i canali da loro stessi stabiliti.

Pensiamo che sia assurda la proposta del ministro di fare una giornata in cui si mette a disposizione dei cittadini per spiegare le sue riforme: è interessante notare l’aggettivo nostre, che pone l’accento sul fatto che lei e i suoi colleghi non rappresentino i cittadini, e quindi chi se non le banche, gli speculatori, i dittatori della finanza?

Infatti il processo forse dovrebbe essere quello inverso: partendo dai reali bisogni dei cittadini i ministri dovrebbero elaborare delle proposte di riforma. Partendo dalle esigenze degli studenti che occupano le scuole e le facoltà, dei lavoratori in sciopero, dei minatori e dei pastori sardi, dei disoccupati, degli inoccupati e cassaintegrati, dei precari di tutti i settori, si deve costruire l’uscita dalla crisi.

Ci fa piacere che il ministro si dica contrario alla violenza e aperto al dialogo ma riscontriamo una discontinuità fra teoria e prassi, ci è infatti negato anche solo di avvicinarci ai palazzi del potere e per tutelare quei palazzi sempre più vuoti e poco rappresentativi si è sempre più disposti a usare la violenza, come il massacro del 14n ci dimostra bene. Al ministro diciamo solo che le nostre rivendicazioni sono alla luce del sole e riempiono le piazze di questo paese, non serve perciò inventare cervellotici metodi di partecipazione ma basterebbe guardare le piazze –ad esempio- del prossimo 24 Novembre.

SIAMO CHOOSY, INFATTI CI FATE SCHIFO!

Il 24 novembre saremo in piazza con determinazione e con il coraggio di chi è dalla parte della ragione!

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