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Welfare? No, Warfare! Contestati i “guerrafondai” a La Sapienza

Welfare? No, Warfare! Ieri a La Sapienza di Roma, guerrafondai di ogni ordine e grado si riunivano per una conferenza con un titolo raccapricciante “Armi cibernetiche e processo decisionale”, evento patrocinato dal Ministero della Difesa e dal consiglio dei ministri in collaborazione con grandi aziende come Finmeccanica e Ibm. L’incontro era finalizzato a creare una “sinergia” tra ricerca tecnologica pubblica e privata. L’accordo, già firmato Magnifico rettore romano, Frati, punta non solo a garantire una costante entrata di fondi privati nell’ambito della ricerca, direzionandola secondo le esigenze di mercato ed in particolare verso quelle militari, ma, soprattutto, a garantire una formazione adeguata ai nuovi lavoratori della guerra. Un nuovo corso di studi, come dichiara in un’intervista uno dei dirigenti Finmeccanica, finalizzato a produrre tecnici in costruzione di armi cybernetiche.

Gli studenti e le studentesse romane, mobilitati da giorni per la costruzione dello Sciopero Generale Europeo della settimana prossima, hanno dato il benvenuto agli sgraditi ospiti al grido “Fuori la guerra e i profitti dall’Università”, tentando di bloccare il convegno e riempiendo di uova marcie il rinfresco di miltari, padroni e baroni vari, ribadendo che nelle università non ci sono certamente per divenire bassa manovalanza di un sistema repressivo e guerrafondaio, ma che il loro sapere e le loro coscienze è finalizzato, al contrario, a combatterlo.

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