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Cariche e arresti contro la Marcia dei Rifugiati arrivata a Lussemburgo

La Carovana di migranti e rifugiati diretta a Bruxelles è stata violentemente attaccata dalle forze dell’ordine del Lussemburgo, dove è arrivata lo scorso 3 giugno dopo aver attraversato Germania e Francia, compresa la città di Schengen.
Paradossalmente, non è stato ad uno dei tre confini fino ad ora attraversati che la marcia è stata aggredita e intimidita, ma nel cuore dell’Europa, davanti alla sede della Corte di Giustizia Europea, dove si svolgeva un vertice dei Ministri degli Esteri dei Paesi Membri.
Le immagini parlano chiaro: migranti e attivisti vengono scaraventati per terra, immobilizzati e trascinati brutalmente lungo le gradinate. Il bilancio è di undici arresti, condotti poi alla centrale di polizia con l’accusa di aver aggredito gli agenti con spray al peperoncino.

 

Il presidio, indetto dopo gli arresti, davanti alla Stazione della Polizia ha portato al rilascio di tre attivisti. I rifugiati sono ancora agli arresti.


Partita lo scorso 20 maggio da Strasburgo, la Refugees Protest March rivendica libertà di movimento e diritto di soggiorno per rifugiati e migranti, a cominciare dall’abolizione delle politiche di controllo dei confini che si materializzano in Frontex, nel regolamento di Dublino e nelle normative comunitarie e nazionali che continuano a impedire l’ingresso regolare nei paesi europei.
Per questo sarà a Bruxelles dal 26 al 28 giugno, quando nella capitale belga si svolgerà il vertice europeo dei ministri degli Interni dei paesi UE su Asilo e Immigrazione.

 

Guarda le immagini del raid della polizia

L’appello della Refugee Protest March

Siamo asilanti, rifugiati, apolidi, migranti da molti paesi europei. Siamo cittadini europei con un retroterra di immigrazione alle spalle. E siamo migranti che non hanno il privilegio della cittàdinanza. Ciò che ci unisce è l’accanimento contro la politica migratoria della UE.

Abbiamo deciso di organizzare una carovana europea che ci porta da numerosi paesi europei a Bruxelles (Belgio), dov’è la sede della Unione Europea e dove vengono presi le decisioni. Vogliamo dimostrare che non accettiamo i limiti che ci imposta la UE tenendoci nei campi d’accoglienza in forma di ghettizzazione. Richiediamo il nostro diritto umano: la libertà di movimento.

Abbiamo un sogno:
◾Libertà di movimento e scelta libera di residenza per tutti i rifugiati.
◾Stop alla Trappola di Dublino II e all’alloggio nei campi d’accoglienza
◾Documenti con permesso permanente
◾Stop alla carcerazione ed all’espulsione dei migranti
◾Condizioni di lavoro uguali per tutti
◾Diritti politici, sociali e culturali uguali per tutti: il diritto all’istruzione e il diritto del lavoro
◾Stop alla politica migratoria europea: No all’area di libero scambio, alle guerre NATO
◾No all’ Frontex, Eurosur e alle politiche antimigratorie

www.freedomnotfrontex.noblogs.org
www.refugeestrikeberlin.de

 

da meltingpoteuropa

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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