Proteste in tutta Italia contro le veglie omofobe. A Torino la piazza caccia le “sentinelle”
Contro queste impresentabili boutade, in diverse città sono stati organizzati dei contro-presidi per manifestare in difesa della libera scelta di tutti e tutte e allontanare la presenza delle sentinelle.
A Torino il passaparola e il tam-tam partiti sui social network negli ultimi due giorni hanno dato vita a una risposta particolarmente numerosa e determinata. Poco prima delle 16 un gruppo di alcune decine di persone hanno provato a entrare in piazza Carignano, dove era previsto il concentramento omofobo, trovandola già completamente militarizzata. Sono volati i primi spintoni contro i manifestanti, allontanati brutalmente, ma nel giro di pochi minuti la situazione si è ribaltata con l’arrivo di centinaia di persone partite dalla vicina piazza Castello per contestare le sentinelle. Nel corso della protesta tanti altri torinesi che si trovavano a passare dal centro hanno deciso di unirsi, molti i giovani e i giovanissimi. In breve, il colpo d’occhio rivelava uno sparuto gruppo di sentinelle in piedi, blindato tra le transenne e i cordoni della celere e circondati tutt’attorno da un migliaio di persone scese invece in piazza per difendere la libera scelta di tutti e tutte.
A riprova della composizione che affollava le “veglie” omofobe, a Torino spiccavano tra i partecipanti anche alcuni volti noti della politica torinese, come quello dell’ex vicesindaco Marco Calgaro o quello di Maurizio Marrone, cresciuto tra le file dei fascisti del Fuan e ora comodamente seduto in consiglio Regionale con Fratelli d’Italia. Quest’ultimo, in particolare, contravvenendo alla regola del silenzio delle sentinelle, ha ripetutamente provocato i manifestanti, ricevendo per tutta risposta una pioggia di fischi e insulti.
Dopo circa mezz’ora di presidio, i manifestanti hanno iniziato a rimuovere le transenne poste a difesa delle sentinelle: agenti della celere e della Questura non hanno lesinato botte e spintoni ma sono poi stati costrette a far allontanare in fretta e furia i partecipanti alla veglia, che hanno lasciato piazza Carignano scortati dalla polizia e con la coda tra le gambe. A quel punto il presidio, con un boato di gioia, si è ripreso la piazza, decidendo poco dopo di partire in corteo selvaggio per le vie del centro al grido di “L’omofobia è odio, non è un’opinione”. La manifestazione ha raggiunto piazza Vittorio, raccogliendo gli applausi e i consensi dei passanti, e si è poi sciolta tra l’entusiasmo dei molti che hanno visto crescere una risposta così determinata e al di sopra delle aspettative, considerato anche il poco tempo in cui tutto è nato.
A Napoli questa mattina diverse decine di persone si sono radunate al Vomero e, nonostante la celere schierata a difesa del presidio omofobo, hanno costretto le sentinelle a lasciare dopo poco la piazza, sommersi dai fischi, e sono partite in corteo per le vie della città dietro uno striscione con scritto “#StopOmofobia, Jatevenne!”.
Nel pomeriggio è stato il turno di Bologna, dove un corteo partecipato e festoso ha cacciato dalla piazza alcuni esponenti di Forza Nuova e ha sfilato per la città. Manifestazioni e presidi anche a Genova, Rimini, Pisa, Aosta e Reggio Emilia, e probabilmente l’elenco delle città che hanno deciso di opporsi alla presenza delle sentinelle in piedi è destinato ad allungarsi ulteriormente con le notizie delle prossime ore.
Insomma, in tutta Italia i siparietti omofobi che volevano nascondersi in maniera ipocrita dietro il vessillo della libertà di espressione non hanno avuto gioco facile e c’è da aspettarsi che, vista l’accoglienza ricevuta oggi, in futuro le “sentinelle” ci penseranno due volte prima di annunciare di voler manifestare pubblicamente in piazza…
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