InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sempre Partigiane

In vista del 25 aprile, come laboratorio Sguardi Sui Generis, vorremmo pubblicare le interviste realizzate con alcune donne della Valsusa. Tali audio erano stati da noi realizzati a ridosso dell’8 Marzo ma riteniamo significativo diffonderli in occasione dell’anniversario della Liberazione, per l’importanza di sottolineare il filo rosso della Resistenza che unisce le partigiane di ieri con le donne resistenti del movimento NO TAV di oggi. Donne di diverse generazioni, in prima linea in ogni aspetto di questa lotta: da quelli organizzativi, ai momenti di forte contrapposizione con le forze dell’ordine, passando per i momenti assembleari che sempre le vedono protagoniste, senza mai delegare ad altri la difesa della propria esistenza e di quella delle generazioni future, come sottolinea Ermelinda.

Sono stati scritti -dai media- diversi articoli sulle donne del movimento, di uno di questi si parla anche nelle interviste con l’esplicita intenzione di rispedire al mittente le insensate critiche e i giudizi -altrettanto assurdi- che il giornalista crede di poter rivolgere alla parte femminile del movimento.

Sarebbe senz’altro più rassicurante se le donne del movimento rispondessero alla visione stereotipata di questi personaggi che le classificano solo in base all’equazione bellezza=sicura bontà d’animo e mitezza, oppure che vorrebbero ritrarle tutte come amabili signore intente a preparare il tè e a imbottire panini mentre gli uomini fanno il “lavoro sporco”. Niente di più distante dalla realtà di questa visione che vorrebbe schiacciare la componente femminile di questa lotta, su un’unica, riduttiva, dimensione. Le donne della Valsusa sono per noi un grande esempio proprio perchè rifiutano quest’alternativa forzata, retaggio del sistema patriarcale. O angeli del focolare o professioniste degli scontri, cattive ragazze, black bloc…tanto per citare solo alcune delle espressioni spesso usate dalla stampa. Nella vita reale ognuna di noi ricopre -spesso in maniera sfaccettata- ciascuno di questi ruoli ed è proprio questa la nostra forza. Le donne della Valsusa preparano il tè, vanno alle reti, bloccano l’autostrada con i loro corpi e si incatenano alle recinzioni come Marisa ed è proprio attraverso questi processi che una collettività si soggettivizza e rivede anche gli stereotipi collegati ai generi, come ci ricorda sempre Ermelinda nella sua intervista.


Quella valsusina è una comunità che nasce dalla lotta: che struttura -a partire dalla centralità dell’opposizione e da una messa in discussione dell’esistente, del capitalismo- differenti rapporti tra gli individui, tra i generi, tra le generazioni…

E allora c’è Martina che nasce NO TAV e che non ha mai concepito questa battaglia come esclusivamente territoriale ma come la costruzione, a partire da un “NO”, di un’alternativa all’esistente.

Così come c’è Rita che ha fatto della lotta il centro degli ultimi vent’anni della sua vita e Luana che, nella sua intervista, sottolinea la necessità, imprescindibile, di rivedere le priorità delle società in cui viviamo e i modelli di sviluppo che ci vengono imposti e che non sono a misura delle persone.

I servizi per la collettività, il welfare, vengono sacrificati per finanziare le grandi opere e in questo caso per mantenere i costi esorbitanti dell’occupazione militare di un territorio visto che quest’opera vede il netto rifiuto della popolazione. Si tratta, di fatto, di una rapina di denaro pubblico che viene estorto per far circolare denaro tra le ditte appaltatrici e tra i pochi soggetti che da questo business hanno da guadagnarci, a discapito di tutti gli altri e di tutte le altre.

Le conseguenze sono disastrose e l’impoverimento di sempre maggiori fasce di popolazione è sotto gli occhi di tutti, si vedano gli operatori sociali in questo momento in mobilitazione nella città di Torino, dipendenti di cooperative alle quali il comune non versa le fatture per i servizi che ha appaltato loro perchè con quel denaro si sceglie coscientemente di finanziare una grande opera inutile.

Ma a tutto questo si contrappone il protagonismo di una valle: uomini e donne, che hanno scelto di resistere, e insieme a loro tutti e tutte coloro che non vogliono accettare un’imposizione di una violenza simile ma vogliono essere protagonisti del proprio presente e futuro!

E proprio delle donne NO TAV volevamo raccontarvi noi oggi, di quelle partigiane della terra e del futuro come recitava lo striscione di apertura del corteo per l’8 marzo che lottano e non si arrendono!

Buon 25 aprile! Ora e sempre Resistenza!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

25 apriledonnenotavtorinovalsusa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Martina e per tutte le ragazze uccise dalla violenza patriarcale.

Riceviamo e pubblichiamo da Collettivo Universitario Autonomo e Kollettivo Studentesco Autorganizzato (Torino).

Contro la violenza patriarcale sempre più diffusa tra i giovani.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Femminicidi in Italia: due studentesse universitarie uccise in meno di 24 ore dagli ex partner. Manifestazioni di Non Una di Meno

Due femminicidi nel giro di 24 ore in Italia. Due studentesse universitarie, entrambe di 22 anni, uccise per mano dell’ex partner. A Roma è stata uccisa Ilaria Sula: l’ex fidanzato Mark Antony Samso l’ha accoltellata in casa sua, ha messo il corpo in una valigia e l’ha scaricato in un dirupo a est della Capitale. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Ci facciamo spazio, zona fucsia ovunque

Riprendiamo il comunicato di Non Una di Meno Torino sulla giornata di ieri

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

8 marzo: “Lotto, boicotto, sciopero”. Le corrispondenze dalle mobilitazioni in tutta Italia

8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne. “Lotto, boicotto, sciopero” è lo slogan scelto da Non Una di Meno per il nono sciopero transfemminista. Oltre 60 le piazze mobilitate, da Nord a Sud, in tutta Italia per “uno sciopero – dice Nudm nell’appello (clicca qui per il testo completo) – dal lavoro produttivo, riproduttivo, di cura e dai consumi, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso lo sciopero dell’8 marzo: lotto, boicotto, sciopero

Ripubblichiamo questa puntata speciale in avvicinamento a L8 marzo curata da Radio Fabbrica e Non Una di Meno Torino.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Perché non c’è nulla di esaltante nell’arrivo di più donne ai vertici della polizia

Pochi giorni fa è stato pubblicato su La Stampa Torino un articolo intitolato “Anche in Questura si può rompere il tetto di cristallo”.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Lotto, Boicotto, Sciopero!

APPELLO ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, ALL3 SINDACALIST3, ALL3 DELEGAT3 PER LOSCIOPERO TRANSFEMMINISTA DELL’8 MARZO 2025 di Non Una di Meno L’8 marzo 2025 si svolgerà in un contesto di forti spinte autoritarie e di profonda crisi economica, di chiusura degli spazi democratici e approfondimento di violenza e disuguaglianze. Vogliamo riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto l’amore e […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Violenza di genere a scuola: parte la mobilitazione

A seguito della notizia di uno stupro avvenuto in una scuola di Genova da parte di un ragazzo sedicenne nei confronti di una ragazza di 15 anni molte scuole a Torino hanno organizzato iniziative di mobilitazione in reazione a un evento che non deve passare sotto silenzio e per ribadire che questa violenza non è un caso isolato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Combattere per poter combattere. Storia del pugilato femminile

Nel mondo sportivo attuale la differenza tra ambito maschile e ambito femminile è ancora accentuata sotto molti punti di vista.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Re-industrializzazione e guerra, a Torino gli operai prendono parola

Un confronto a tema re-industrializzazione e riconversione bellica è in programma per questa sera, giovedì 12 giugno, a Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bentornata Nicoletta!

Nella giornata di ieri è stata scarcerata Nicoletta Dosio, dopo più un anno di detenzione domiciliare scontato presso la propria abitazione di Bussoleno finalmente è libera!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.