Ventimiglia in ogni città: iniziative di solidarietà in tutta Italia
Al grido di “We are not going back” e “Ventimiglia in ogni città”, presidi e manifestazioni si sono svolti in diverse parti d’Italia portando in piazza l’esperienza del presidio No Borders, che in questi mesi ha vissuto della determinazione e del protagonismo di centinaia di migranti decisi a non tornare indietro nel proprio viaggio e della solidarietà di tanti e tante che hanno preso parte attiva a questa lotta.
Di seguito riportiamo una breve cronaca degli appuntamenti di solidarietà che si sono tenuti nelle singole città (invitando a segnalarcene di ulteriori), mentre da domani torneremo a dare aggiornamenti sulla situazione di Ventimiglia, dove l’infame sgombero di questa mattina non è riuscito a mettere la parola fine alla battaglia per la libertà di movimento e per la dignità per tutti e tutte.
A Milano l’appuntamento lanciato per le 18 di fronte alla stazione Centrale ha visto una risposta molto partecipata e il presidio si è in breve trasformato in un corteo aperto dallo striscione “No Borders, No Nations – Stop Deportations. Ventimiglia ovunque!”. Il corteo si è mosso all’interno della stazione e dentro gli uffici di Trenitalia, segnalando come anche sui treni in partenza da Milano la polizia blocchi e identifichi centinaia di migranti ogni giorno.
A Brescia l’appuntamento già fissato nei giorni scorsi per festeggiare in piazza il trasferimento del vicequestore Ricifari (noto per la sua nevrotica e spesso macchiettistica opera di repressione verso compagni e lotte sociali) è diventato anche occasione per esprimere solidarietà attiva al presidio No Borders di Ventimiglia e a tutt* i migranti.
Anche a Bologna presidio partecipato, attraversato da almeno 150 persone che sono partite con un’iniziativa comunicativa nel piazzale della stazione per poi compiere all’interno della stessa una sorta di corteo, dopo averne occupato l’ingresso. La stazione è stata scelta come luogo simbolico di quanto sta avvenendo in tutta Europa, dove gli hub ferroviari sono di fatto diventati nuovi significanti dei confini, luoghi di vera e propria lotta da parte dei migranti per conquistare il diritto alla mobilità. Le parole d’ordine della manifestazione sono state l’affermazione di come Ventimiglia non sia un caso isolato bensì una soltanto delle situazioni in cui la molteplicità e varietà dei confini si manifestano nel loro carattere discriminatorio. Come nelle precedenti iniziative di mobilitazione con buoni numeri in città, non c’è stata alcuna particolare volontà da parte delle forze dell’ordine nel voler impedire l’azione; questa si è conclusa con la segnalazione dell’Help Center dove i migranti in transito devono dirigersi (dopo essere bloccati sui binari) per raggiungere la Germania e con il rilancio del corteo cittadino sulle stesse tematiche lanciato per il 3 ottobre prossimo.
A Firenze un presidio di solidarietà si è svolto sotto la sede della Prefettura di via Cavour 1.
A Roma un centinaio di solidali hanno animato un presidio a piazzale Esquilino, nei pressi del Viminale, in solidarietà con il Presidio No Borders di Ventimiglia. Mentre la Mafia dell’accoglienza sulla pelle dei migranti non è finita con le inchieste della magistratura e continuano sfratti e sgomberi anche nella città di Roma, il presidio di Ventimiglia rappresenta un’esperienza importante di lotta e solidarietà attiva.
Anche a Torino il presidio di solidarietà sotto la Prefettura si è trasformato in un corteo che è arrivato fin sotto la sede del Comune, aperto da un gruppo di migranti pakistani richiedenti asilo che da mesi dormono accampati in un parco del centro. La loro partecipazione ha fatto sì che il momento di solidarietà di questa sera fosse l’occasione per rilanciare nuovi appuntamenti di lotta per i prossimi giorni.
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