InfoAut
Immagine di copertina per il post

Leonard Peltier è finalmente libero!

Pubblichiamo la traduzione di questo articolo.

“Oggi sono finalmente libero! Mi hanno imprigionato, ma non hanno mai spezzato il mio spirito!”

Ciò che sembrava impossibile è diventato realtà il 18 febbraio, quando il prigioniero politico nativo Leonard Peltier è uscito dal penitenziario federale di Coleman da uomo libero. Ha lasciato Coleman non più in uniforme carceraria, ma con orgoglio indossando una tradizionale camicia a nastri.

Con il peso di quasi 50 anni di prigionia finalmente tolto dalle sue spalle, Leonard brillava di felicità, con il pugno trionfante alzato in aria nella fotografia rilasciata da NDN Collective. Questo collettivo incentrato sulla cultura indigena ha guidato una straordinaria campagna negli ultimi anni per ottenere la libertà di Peltier.

Dopo una cerimonia di preghiera per la guarigione e il suo primo pasto da uomo libero, Peltier ha preso un volo per il North Dakota, accompagnato dal direttore esecutivo di NDN Collective, Nick Tilsen, e da Holly Cook Macarro, responsabile degli affari governativi di NDN.

Peltier ha assaporato il calore della sua comunità — nonostante una temperatura di -20 gradi — mentre il suo corteo veniva accolto da decine di persone a Belcourt, North Dakota, che si sono radunate lungo la strada per salutarlo. Ora Peltier è finalmente a casa, dove vivrà in un’abitazione fornita da NDN Collective sulle terre della Turtle Mountain Band of Chippewa Indians (Ojibwe).

La mattina prima del suo rilascio, martedì, circa 30 sostenitori si erano riuniti fuori dalla prigione nel nord della Florida, ricordando gli anni di lotta per la libertà di Leonard. Ray St. Clair, della tribù White Earth Ojibwe, era venuto dal Minnesota.

Tenendo il suo bastone d’aquila, ha dichiarato: “Sono venuto a vedere Leonard uscire oggi. È il culmine di tanti anni di preghiera e di tanta lotta per cercare di far uscire quest’uomo.”

“Non pensavo che questo giorno sarebbe mai arrivato”, ha continuato St. Clair. “Tante, tantissime persone, di ogni provenienza, credo che ogni colore su questo pianeta abbia pregato per il suo rilascio. È un grande giorno per la nazione indiana.”

I suoi dubbi sulla possibilità che Peltier ottenesse la libertà non erano infondati. L’FBI ha condotto una campagna implacabile di vendetta contro Peltier, accusandolo ingiustamente dell’uccisione di due agenti dell’FBI durante uno scontro a fuoco avvenuto il 26 giugno 1975, noto come l’“incidente di Oglala”, nella riserva di Pine Ridge. Anche un uomo nativo, Joe Stuntz, venne ucciso, ma la sua morte non fu mai indagata.

L’FBI prese di mira Peltier dopo che i suoi due coimputati furono assolti dall’accusa di aver ucciso gli agenti dell’FBI per legittima difesa. Ma poiché Peltier era fuggito in Canada prima del processo, non fu giudicato insieme agli altri. Era convinto che, essendo un nativo, non avrebbe mai ricevuto un processo equo. E aveva ragione.

L’FBI ora puntava tutto su Peltier, determinata a farlo “pagare”, essendo l’ultimo imputato rimasto. Fu estradato dal Canada sulla base di false dichiarazioni dell’FBI. I testimoni furono minacciati e costretti a fornire false testimonianze. Le prove balistiche presentate al suo processo si rivelarono successivamente falsificate.

Kevin Sharp, avvocato ed ex giudice capo della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Medio Distretto del Tennessee, ha rappresentato Peltier per cinque anni nella sua richiesta di clemenza a partire dal dicembre 2019.

In una dichiarazione, ha affermato: “Indubbiamente, la morte di due agenti dell’FBI e di un giovane nativo americano è stata una tragedia, resa ancora più grave da quasi 50 anni di incarcerazione ingiusta per Leonard Peltier. La cattiva condotta del governo nell’indagine e nel processo contro di lui è stata una macchia sul nostro sistema giudiziario. Il passo di Leonard oltre le mura della prigione oggi segna un passo verso la sua tanto attesa libertà e un passo verso la riconciliazione con i nativi americani.”

Un presidente dopo l’altro ha rifiutato le richieste di grazia di Peltier, nonostante il sostegno di milioni di persone in tutto il mondo nel corso degli anni.

La gente non ha mai smesso di lottare per la sua libertà. Peltier non si è mai arreso, non ha mai smesso di dire la sua verità.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Traduzionidi redazioneTag correlati:

LEONARD PELTIERprigioneUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Trump, suprematismo bianco e capitalismo: I nemici della liberazione nera

Pubblichiamo di seguito la traduzione di un articolo di Liberation News: Le comunità nere sopportano il peso del capitalismo La classe lavoratrice sta affrontando un periodo di grave instabilità – sfidando la gestione dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, salari stagnanti o addirittura in calo e un futuro sempre più incerto. Come spesso […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

“A fistful of dripping hate” Intervista a Phil A. Neel (Eng version)

Trumpism, war and militancy The year 2024 has been dense with significant events. Complexity is in motion, we see it accelerating in political transformations, electoral or otherwise, in the winds of war blowing across the globe, in social and political phenomena that are increasingly difficult to interpret with traditional keys. To try to provide us […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Abolire il turismo

Indipendentemente da dove arriveremo, non è possibile che sia più facile immaginare la fine del capitalismo che la fine del turismo. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Miguel Gómez Garrido, Javier Correa Román e María Llinare Galustian (Escuela de las Periferias, La Villana de Vallekas) su El Salto il 21/11/2024 Spain […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Crisi ecologica, crisi capitalista, crisi dell’ecologismo politico – Parte prima

L’ecologismo politico, inteso come movimento sociale antagonista, non solo non ha incrementato la sua potenza politica nell’attuale contesto di effervescenza discorsiva green, ma sembra che stia implodendo. La presentazione della crisi ecologica nelle società capitalistiche occidentali racchiude un paradosso che aggiunge confusione politica a un mondo postpandemico già di suo tendente al disordine. A prima […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Proprietà collettiva contro il Capitalocene

“I rapporti di proprietà capitalistica sono il nucleo del modello sociale ed economico dominante e sono anche la causa fondamentale dei cambiamenti irreversibili prodotti negli ecosistemi di cui facciamo parte. Viviamo nell’era del Capitalocene, non in quella dell’Antropocene.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo sciopero nazionale delle lavoratrici di Inditex in Spagna: “È una scintilla in espansione”

In Spagna, la multinazionale Inditex (Zara, Bershka, Pull and Bear ecc) sta vivendo un acceso conflitto lavorativo al suo interno, da quando, lo scorso dicembre, un gruppo di lavoratrici ha organizzato uno sciopero molto partecipato che ha portato ad un aumento significativo dei loro stipendi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non guerra in Europa, ma guerra all’Europa

La telefonata tra Trump e Putin ha traumatizzato la pessima classe dirigente europea, gettandola nel panico. Mentre la guerra in Ucraina va verso il congelamento gli imbelli che governano il continente finalmente si stanno rendendo conto che questa non era solamente una guerra in Europa, ma una guerra all’Europa, portata avanti con mezzi non convenzionali […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo Trump: i primi 10 giorni

Fin dalla presa di possesso dello studio ovale lo scorso 19 gennaio, il neo-(ri)- presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è partito con una frenetica attività di produzione di decreti attuativi, atti a mostrare la concretezza decisionista strombazzata nella sua campagna elettorale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump tra guerra e pace

Quali prospettive apre il ritorno del Tycoon alla Casa Bianca? La pace in Ucraina è più vicina oppure il 2025 sarà un nuovo anno di guerra?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Somalia, Sudan, Algeria… ed il ritorno di Trump

Da Radio Africa: prima puntata del 2025, lunedì 20 gennaio 2025, per l’approfondimento quindicinale dedicato all’Africa sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, dentro la Cassetta degli Attrezzi. In questi 30 minuti ci occuperemo di diversi Paesi africani, da nord a sud. Partiremo dalla Somalia e da Mogadiscio (in foto) in particolare, al centro del reportage sul campo della rivista Africa, con la storia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Usa: Leonard Peltier uscirà dal carcere

In uno dei suoi ultimi atti da Presidente Biden ha commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, l’attivista dell’American Indian Movement in prigione da quasi 50 anni. Peltier sconterà il resto della pena agli arresti domiciliari. da Osservatorio Repressione «Ho commutato la pena dell’ergastolo alla quale era stato condannato Leonard Peltier, concedendogli gli arresti domiciliari»: nell’ultimo giorno, […]