Grecia, legami stretti tra polizia e Alba Dorata
Questo pomeriggio ad essere ascoltato dai giudici sarà il fondatore e leader del partito, Michaloliakos, accusato di essere il principale responsabile delle attività criminali di Alba Dorata, mentre per domani è in programma l’interrogatorio del sesto parlamentare, Pappas, considerato il “numero due” dell’organizzazione. Intanto, tre dei parlamentari sentiti nella notte sono usciti dal carcere. Non potranno lasciare la Grecia.
Dal nel fascicolo conclusivo delle indagini del sostituto procuratore della Corte Suprema, Vourliòtis, emerge con chiarezza la correttezza di quanto movimenti e antifascisti greci denunciano da anni. Per la Corte Suprema, “Alba Dorata considera chiunque non appartenga alla comunità della razza un subumano: i migranti, i Rom, tutti coloro che non condividono le loro idee, nonché le persone con problemi mentali. La violenza secondo Alba Dorata è il messaggio e non il mezzo per realizzare i propri obiettivi”.
Dagli anni ’90 “Alba Dorata ha distinto la parte operativa da quella politica, con la prima ad impegnarsi in attacchi violenti contro i “nemici”. . In base allo statuto di Alba Dorata, in cui viene espressamente fatta questa distinzione, entrambe le parti dipendevano dal medesimo gruppo dirigenziale e da un capo assoluto, secondo il dogma hitleriano del Führerprinzip; l’ordine del capo, anche nelle azioni di poca importanza, era sacro e non negoziabile”.
“Una delle priorità – prosegue la Corte greca – di Alba Dorata è l’addestramento militare dei suoi membri, a Malakassa, Mandra e Salamina. Per i bisogni dell’organizzazione vengono usate armi, anche pesanti, nascoste nell’Attica”.
Infine, nel rapporto del Procuratore viene sottolineato come “l’odio contro i migranti non è indiscriminato nei confronti di questa categoria di persone: in molte occasioni Alba Dorata incaricava questi ultimi della vendita di merci intascando i guadagni, offrendo a queste persone “protezione”, come una criminalità qualsiasi. Emersi poi legami stretti con la polizia, in particolare con l’ex capo del commissariato di polizia di Agios, un quartiere centrale di Atene abitato da numerosi immigrati.
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