Ripuliamo la città dai vermi! Carlo libero!
“Respingiamo chi respinge”: questo è lo striscione che abbiamo portato in via del Pilastro, davanti all’Hotel Savoia Regency, sede della convention di Confabitare (l’associazione dei palazzinari), con ospiti d’“onore” Salvini e rappresentanti del governo Renzi. Ancora una volta, un Matteo tira l’altro, ed entrambi stanno dalla parte dei padroni e degli speculatori.
Ancora una volta, gli esponenti della casta della crisi e della guerra erano protetti da centinaia di poliziotti e carabinieri, a dimostrazione dell’assenza di legittimità sociale di queste figure e del loro sistema di potere. Con una presenza forte e determinata, il messaggio del presidio fin dal primo pomeriggio è stato chiaro: dopo averli cacciati da via Erbosa e assediati in piazza Maggiore, razzisti, fascioleghisti e i responsabili dell’austerity non avranno tregua in nessun luogo della città.
Poco dopo le 16 il presidio ha bloccato via San Donato, una delle arterie centrali di Bologna. Lì sono state bruciate le bandiere della Lega e del PD, due facce della stessa medaglia.
Pochi minuti dopo, dal fondo della via arrivano polizia e carabinieri, che partono immediatamente con una folle carica, colpendo e aggredendo i manifestanti per terra e sulle macchine, tra cui la Clown Army che ha partecipato al presidio. Le forze dell’ordine continuano con le cariche, lanciandosi con furiosa violenza in mezzo alle auto in una folle caccia all’uomo.
Durante la carica, i carabinieri manganellano brutalmente e buttano a terra Carlo, dietro di loro intervengono quattro funzionari della Digos che lo trascinano via e lo ammanettano istantaneamente. Lo diciamo chiaramente, com’è ampiamente dimostrato dalle foto e dai filmati: quello di Digos e Questura è stato un agguato, nei confronti di un compagno che è sottoposto a un obbligo di firma per essere un No Tav. Carlo è stato portato in Questura, dove ci siamo subito raccolti in presidio, e lì è stato trattenuto in stato di arresto. Domani mattina ci sarà il processo per direttissima. Ciò di cui è accusato Carlo è semplicemente di essere stato presente, di non abbassare la testa di fronte ai razzisti e al sistema di potere che li sostiene.
Allo stesso modo, quella di oggi è una vendetta tribale contro la giornata #MaiConSalvini dell’8 novembre. La folle violenza poliziesca è direttamente proporzionale all’impotenza e alla mancanza di legittimità di questo sistema di potere. Per questo dalla giornata di oggi usciamo ancora più forti e determinati, perché anche oggi Bologna ha non solo dimostrato che non si Lega, ma che l’antagonismo sociale non arretra di un passo.
La strada è quella giusta: su questa strada, ancora tante bandiere bruceranno.
Carlo libero!
Sabato 21 novembre ore 9.30 presidio davanti al Tribunale (via Farini 1).
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