Cambio all’Eliseo: vince Hollande.
Hollande ha ottenuto il 51,9% dei voti, contro il 48,1% a Sarkozy. Il centro-sinistra francese vince le elezioni ma la destra non affonda, il divario infatti non è così amplio come si attendeva alla vigilia del voto. Adesso, si riapre il dibattito a livello europeo sulla gestione della crisi e sul ruolo della Germania. Hollande non ha alcuna intenzione di rompere i rapporti con Angela Merkel, e non vuole rinunciare al Fiscal compact. Ma vuole che l’Unione Europea si faccia carico delle spese di stimolo alla crescita. Sicuramente la vittoria di Hollande piace a Washington, alla Casa Bianca e al Fondo monetario internazionale, in una prospettiva geopolitica che costringa la Germania a farsi carico della crisi europea e le faccia perdere il ruolo di superpotenza economica nel vecchio continente con una svalutazione della propria economia.
Le indicazioni di voto degli altri candidati del primo turno sono state: per il centrista Francois Bayrou verso Hollande, rompendo con la tradizione del suo partito e suscitando polemiche; Jean-Luc Melenchon, del Front de gauche, ha ricordato ai suoi elettori che al secondo turno «si vota per eliminare» il candidato che non si vuole vedere all’Eliseo. Nel suo caso Sarkozy. Ma la chiave del voto di ieri sta nel comportamento degli elettori sia di Bayrou (9,13%) che di Marine Le Pen (17,90). Come avevamo già anticipato l’elettorato del del Fronte nazionale (estrema destra) non era così propenso ad un appoggio a Sarkozy, e Marine Le Pen non ha dato esplicite indicazioni di voto consegnando la scheda bianca.
A livello elettorale, comunque in Francia, non è finita. A giugno ci sono le legislative, il rinnovo dell’Assemblea nazionale non è così scontato visto l’esiguo divario con il centro-sinistra. Marine Le Pen e il Front National, anche se svantaggiato da un sistema elettorale, che prevede il maggioritario a due turni, potrebbe registrare un nuovo successo, come al primo turno delle presidenziali. L’Ump, partito di Sarkozy, alle legislative punta a far eleggere un suo primo ministro. E, se la formazione di centro-destra vincesse, potrebbe portare immediatamente a una crisi il Governo, che Hollande nominerà nei prossimi giorni. Una cosa è certa: a condurre la campagna dell’Ump non ci sarà Sarkozy. Ha già fatto sapere che vi rinuncia.
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