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Cronache di lotta nel mondo del lavoro [10]: tra voucher e precarietà, resta stabile la crescita zero

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Mentre l’ Istat conferma che da un anno a questa parte in realtà il tasso di occupazione ha una crescita pari a zero, si vede come la precarizzazione non conosce freni: negli ultimi due mesi i lavori in somministrazione sono aumentati del 20%.

Ciò si traduce in una sempre maggiore frammentazione e deregolamentazione dei rapporti contrattuali da un lato, sia in una crescente difficoltà a percepire distintamente i responsabili delle decisioni legate alla produttività all’interno dei settori, tra aziende, committenti, appaltatrici e agenzie di somministrazione stesse.

A ciò si aggiunge il boom del lavoro gratuito, che si affianca all’ alternanza scuola-lavoro nella disperata e spesso inutile aggiunta di mansioni e credenziali per far accrescere i curriculum, che naturalmente non trovano spazio nelle statistiche ufficiali.

Stretti nella morsa tra caporalato italiano e logiche multinazionali, l’esercito precario a forte componente migrante e i tre milioni di adulti considerati disoccupati nella penisola potrebbero aver visto con molta simpatia azioni come quella avvenuta ad Amburgo, con una sede dell’ IKEA data alle fiamme. Ricordando le aspre lotte e la repressione contro chi chiedeva dignità e condizioni meno disumane all’ IKEA di Piacenza da parte dei lavoratori della logistica, si può dire che l’obiettivo (tra i tantissimi altri) scelto dai manifestanti in queste giornate di conflitto nella città tedesca sia quantomai calzante anche per chi si ribella e organizza alle nostre latitudini.

In un mondo del lavoro piatto e in deterioramento nelle sue funzionalità interne, il valzer governativo con il ritiro e poi la reintroduzione spudorata dei voucher, abbinato allo sdoganamento delle tipologie di contratto a chiamata e di contratti in somministrazione, fa storcere il naso a sempre più persone, non solo giovani, e famiglie.

Non sarà un caso che a Torino, in previsione del G7 del Lavoro di Settembre, si è assistito a un repentino dietrofront sull’ organizzazione di quelle giornate, per timore di proteste, paventando lo spostamento dei summit fuori dal capoluogo, con la sindaca Appendino chiamata a un colloquio con lo stesso Minniti per fare il punto della situazione.

Le lotte sul posto di lavoro registrano il continuo tentativo da parte del padronato di disarticolare le organizzazioni sindacali che praticano il conflitto e mettono in discussione sfruttamento e omertà. E’ il caso recente della lotta all’interno della catena di supermercati Tuo Dì a Roma, spiegata in questo articolo

 

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