E’ sciopero nazionale della logistica! Mobilitazione e blocchi in tutto il paese
Bologna, Torino, Roma, Napoli, Firenze, Milano e tante altre città italiane hanno visto migliaia di facchini aderire allo sciopero indetto per tutta la giornata, che ha visto il suo picco territoriale a Bologna, dove quasi un migliaio di facchini e facchine sostenuti dagli studenti dei collettivi autonomi, dagli occupanti di case di Social Log e dai compagni del Laboratorio Crash! hanno paralizzato l’Interporto felsineo dalle 6 di questa mattina fino alle 14, costringendo di fatto i magazzini dell’area della logistica a chiudere i battenti.
Le ragioni dello sciopero nazionale di oggi nelle parole di Karim del SI Cobas
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Lo sciopero è stato convocato dai due sindacati di base col fine di iniziare il percorso di lotta in vista del rinnovo del contratto di categoria (CCNL logistica e trasporti) verso cui la Cgil-Cisl-Uil hanno proposto pesanti modifiche al ribasso, allineandosi alle volontà delle principali committenti presenti in Italia come Tnt, Dhl, Sda, Bartolini, Fercam; le stesse volontà proprie inoltre delle associazioni delle cooperative, vero fulcro su cui si imperniano le strategie aziendali di sfruttamento, come la Legacoop del ministro del lavoro Poletti, la Alleanza delle cooperative e l’Assocooperative.
E’ infatti sul futuro riassetto del comparto della logistica che si gioca la partita della “competitività” dell’Italia nel quadro Europeo e mediterraneo; questa tornata di rinnovo contrattuale sembra in realtà preludere a ben più “sconvolgenti” scenari di ristrutturazione. Leggasi licenziamenti, cambi di appalti con l’introduzione del Jobs Act, ristrutturazioni urbane, aumento dei ritmi di lavoro, abbassamento dei salari e delle condizioni di vita e di lavoro nei magazzini. Cgil-Cisl-Uil seguono i mantra di Renzi e del PD, che blaterano di “sacrifici per far ripartire l’Italia”, del “siamo fuori dalla crisi, adesso rimbocchiamoci le maniche e basta gufare”; proponendo di legare la 14esima ed i permessi individuali dei lavoratori alla produttività, cioè trasformare istituti contrattuali conquistati con anni di lotte da salario fisso a salario variabile legato all’andamento delle cooperative.
Tradotto: soldi persi e regalati alle cooperative, dato che la produttività ed il suo andamento non sono variabili oggettive, ma determinate dai rapporti di forza, di lotta e di contrattazione tra i lavoratori ed i padroni che dalla loro hanno le “leggi” che li tutelano (come la 146 anti-sciopero) ed il cambio appalto con fallimento della cooperativa se se la vedono male. Le migliaia di facchini che oggi hanno scioperato bloccando gli ingressi dei magazzini ed interporti di mezza Italia questa cosa l’hanno capita bene ed è per questo che fin da questa notte sono scesi in sciopero appoggiando le richieste dei due sindacati di base.
Le principali sono: aumento di almeno il 5% del salario netto, riduzione dell’orario di lavoro a 37,5 e poi a 35 ore a parità di salario, obbligo di mantenere tutti i lavoratori nel caso di cambio appalto e riconoscimento del SiCobas e Adl Cobas da parte delle associazioni padronali per la firma del CCNL. Uno sciopero esteso ed articolato a livello nazionale che, nel mentre scriviamo, è ancora in corso in molte città e si intreccia con specifiche vertenze di lotta come il caso della Yoox a Bologna o la Ortofin (Mi) contro l’annuncio di 50 licenziamenti. Nel blocco di Bologna è stato anche tematizzata la piazza dell’8 novembre prossimo, che vedrà Salvini tentare di colonizzare la città per portare quelle stesse retoriche xenofobe che legittimano lo sfruttamento dei migranti (ma anche di tanti “indigeni”) nei magazzini della logistica.
Di seguito un breve recap delle iniziative di lotta dislocate sul territorio nella giornata di oggi:
–Milano: bloccata dalla mezzanotte la Bartolini di Sedriano, dalle ore 6 sciopero in DHL e SDA a Carpiano, Simply diTrucazzano, Tnt Peschiera,Eurodifarm,Chateaux d’Aux, Dico di Stradella, dalle 14 Tnt a Peschiera e Ortofin diTrucazzano.
–Pavia: sciopero alla Dico di Stradella -Novara: sciopero e blocco alla Dhl
–Parma: blocchi all’interporto dalla notte che i padroni hanno provato a far desistere, non aggredendo direttamente gli scioperanti, ma facendo distruggere di nascosto una quindicina di macchine di scioperanti a suon di sprange e coltelli per bucare le gomme, dopo che una di queste è stata investita da un camion. In tutta risposta il blocco non è cessato ma forte ma è proseguito con determinazione e forte è arrivata la solidarietà dalle altre città italiane.
–Brescia: sciopero alla Tnt, Sda e Gls con adesione totale di facchini e corrieri e picchetto allaGls
–Bergamo: sciopero e picchetti in Sda, Tnt, Dhl
–Bologna: blocco totale dell’interporto con la partecipazione di facchini dai magazzini della provincia come Tnt, Gls, MercatoneUno, Sda, Susa con adesioni vicine al 100%. Numerosa presenza di celere in entrambi i cancelli di entrata che fin dalla mattina prova a mostrare i muscoli ma desiste visti i numeri via via crescenti e la determinazione degli scioperanti. Alle 12:00 i due presidi che bloccavano gli ingressi si muovono in corteo convergendo sul magazzino della Yoox, azienda italiana dell’e-commerce che ha licenziato 6 lavoratori e lavoratrici di cui alcune di queste in passato avevano subito molestie e per questo avevano scioperato, lottato, denunciato migliorando condizioni di lavoro e salario di tutti i lavoratori. Al grido di: “torneremo, torneremo, torneremo”,lavoratori ed i SiCobas annunciano una campagna di lotta contro la Yoox fino al reintegro dei licenziati!
–Roma: picchetto alla Fercam
–Ancona: Tnt e Bartolini bloccata
–Prato: sciopero all’interporto con forte partecipazione dei lavoratori Fercam e Susa
–Padova: sciopero e corteo in zona industriale che blocca Bartolini e Artoni e si dirige poi in prefettura
–Cesena: bloccato il magazzino della AsterCoop
–Napoli: sciopero con presidio nei magazzini Tnt di Teverola e Casori. Adesione al 100%. Durante la mattinata i lavoratori si spostano al porto di napoli al presidio indetto dal SiCobas e realtà di lotta solidali
–Piacenza: adesione alta nei principali magazzini e alle 15:30 corteo dai Giardini Margherita a sostegno dei lavoratori immigrati.
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