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Gaza: notte di bombe. 29 raid israeliani in poche ore

Non si sono avute vittime ma sono rimaste danneggiate diverse abitazioni civili dei pressi degli obiettivi colpiti. La Jihad islamica ha lanciato decine di razzi verso Israele senza provocare feriti o danni.

E’ stata una notte di fuoco a Gaza, con l’aviazione militare israeliana che ha bombardato la Striscia da nord a sud a partire dalle 22 per fermarsi solo verso le 2 del mattino, probabilmente a causa del maltempo. Obiettivi del raid sarebbero state delle installazioni militari: in tutto ne sono state colpite 29. Non ci sono, per ora, notizie di vittime, dal momento che tutto il personale presente nei siti era stato evacuato.
Il bombardamento notturno è avvenuto in ritorsione al lancio, da parte delle brigate al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica, di decine di razzi (da 60 a 130 a seconda delle fonti) nel sud di Israele. Una risposta, quest’ultima, all’ “omicidio mirato” a Gaza di tre membri della Jihad Islamica compiuto martedì dall’aviazione israeliana. “Se non ci sarà silenzio nel sud – aveva ammonito il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante il lancio di razzi – ci sarà un rumore assordante a Gaza”. Detto, fatto.
Secondo l’esercito israeliano si tratta del peggiore lancio di razzi dal novembre 2012, quando una pioggia di missili provenienti da Gaza diede il pretesto a Tel Aviv per la sua offensiva “Pilastro di Difesa”, nel quale morirono circa 70 morti e centinaia di persone furono ferite. Le autorita’ militari non considerano l’escalation di violenze nei confronti dei cittadini di Gaza e della Cisgiordania, con cinque palestinesi uccisi tra lunedì e martedi’: il timore, a detta di alcuni palestinesi, è che Tel Aviv voglia “scatenare” una reazione popolare in modo da far naufragare completamente i gia’ impantanati negoziati tra Israele e Olp e attribuire la responsabilita’ unicamente ai palestinesi.
A Gaza ora è attesa per la ripresa delle violenze. Fonti dell’esercito israeliano parlano di due razzi sparati questa mattina dal nord della Striscia e caduti invece entro i confini palestinesi. Netanyahu discuterà questa mattina della nuova offensiva in un meeting, mentre le dichiarazioni del ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman risuonano come una minaccia: “Visto un attacco di queste proporzioni – ha dichiarato ieri alla tv privata Channel 2 – non c’è altra alternativa che una totale rioccupazione dell’intera Striscia di Gaza”

Da Nena News

Ascolta intervista a cura di Radio Onda Rossa
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