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Il march18 è arrivato! Francoforte si prepara ad una giornata di conflitto contro BCE e austerity!

Qui la crisi, in effetti, si sente meno che nel resto d’Europa, i livelli di attacco al welfare e alla quota di ricchezza posseduta dagli strati sociali più bassi non sono paragonabili a quelli ben noti nei paesi nella sponda nord del Mediterraneo.
La nuova sede della BCE sorgerà nel quartiere Ostend, sulle rive del Meno, costruendo intorno a se’ un processo di gentrification basato sulla speculazione edilizia che ha già portato alla trasformazione di un quartiere tradizionalmente operaio come quello in oggetto.

Un soggetto operaio e popolare che pero’ non sembra ancora essere coinvolto in processi di trasformazione sociale, sebbene questione come il diritto all’abitare e la necessita’ di spazi do socialità in territori sempre più desertificati stia iniziando ad emergere anche qui nel cuore finanziario dell’UE.
E’ forse questo il problema principale di una mobilitazione ad alto livello simbolico ma ancora scarsamente radicata nei suoi contenuti all’interno di un’Europa a due, tre, dieci velocità anche sul piano dei movimenti.

Mentre anni di crisi hanno prodotto la possibilità di vittoria di SYRIZA in Grecia e potrebbero produrla per Podemos in Spagna, qui il governo di Angela Merkel mantiene consenso nonostante la crudeltà e la durezza spregevole mostrata nei confronti del popolo greco.

Una situazione la cui durezza inizia a porre sempre di più delle questioni sulle quali si differenziano le diverse proposte politiche all’interno della giornata di lotta francofortese.
L’Ue per come la conosciamo e’ riformabile dall’interno o meno? Possono partiti o coalizioni sociali, come oggi va di moda nominarsi, trainare percorsi di riforma di un’istituzione compiutamente e costituzionalmente neoliberista come l’UE stessa (le difficoltà di SYRIZA hanno spazzato via i tanti facili entusiasmi delle prime ore..)?
La proposta della rete Beyond Europe riguardo al March18 ad esempio e’ convinta della necessita’ di dover assolutamente mettere in pratica livelli più alti di conflitto sociale rispetto a quanto fatto in passato, evitando di cadere nella trappola costituita dall’ascesa di nuove socialdemocrazie di ispirazione economica keynesiana.
E’ invece il momento di alzare l’asticella, e di pungolare con forza costante i governi ´´meno ostili”evitando di mettere in campo forme di delega politica del ruolo trainante dei movimenti riguardo al cambiamento sociale, come spiega la vicenda greca.
Altrove forse la necessita’ di rappresentare un conflitto tutto simbolico in chiave di sostegno elettoralistico prevale sul tema del ‘prima le lotte’, rischiando pero’ di tenere bloccate le possibilità di sviluppo di un March18 e di un’inaugurazione della nuova sede della BCE che arrivano in una fase centrale e cruciale dell’eurocrisi.

Sono attese decine di migliaia di persone per domani a manifestare, in forme e modalità differenti. L’apparato di criminalizzazione è già partito: circa diecimila poliziotti sono già in città, muniti di decine di cannoni ad acqua e impegnati a difendere già da diversi giorni la zona rossa che contiene l’edificio della BCE. Una prospettiva che pero’ non intimidisce i compagni e le compagne determinati a rendere quella di domani una giornata importante di solidarietà transnazionale e di lotta contro l’austerità dell’Unione Europea.

Ne abbiamo parlato qui a Francoforte con Till (Ums Ganze – Beyond Europe Network):

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