InfoAut

Marchionne babbo natale velenoso. La Fiom tiene botta e guarda ai movimenti

Neo vescovo e sindaco torinesi saranno soddisfatti per lo scontato pacco regalo: l’accordo separato -cioé senza firma Fiom- tra Fiat e Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri per il futuro dello stabilimento di Mirafiori. Non c’è stato neanche uno straccio di trattativa tra le “controparti”. Inezie a parte il testo dell’accordo è sostanzialmente quello imposto da Marchionne col ricatto di ventilati investimenti che dovrebbero portare a più del raddoppio (?!) delle auto prodotte nello stabilimento torinese secondo le previsioni di una ripresa del mercato globale dal 2012 (?!). L’accordo ricalca il ricatto imposto ai lavoratori di Pomigliano: 18 turni alla settimana, primi due giorni di malattia non pagati, 120 ore straordinarie obbligatorie, turni “avvicendati” di dieci ore, pause cancellate sulle linee, orario mensa a fine turno quindi con mezz’ora in più di lavoro, misure anti-assenteismo.

In più e di peggiorativo c’è però il piano di costituire una newco (propriamente una joint venture con Chrysler) con la quale la Fiat va oltre le stesse deroghe al contratto nazionale fuoriuscendone in vista di un contratto auto specifico che recepisce in pieno l’accordo di Pomigliano. A suggellare il tutto, la cancellazione della rappresentanza sindacale… non “di servizio”: chi non firma è fuori dalle Rsu di fabbrica, si spera così di de-fiommizzare i posti di lavoro. (Chiosa però il giornale della Confindustria: “in un periodo di forti tensioni sociali, la mancata presenza del secondo sindacato nello stabilimento simbolo dell’industria italiana non è di poco conto”).

Non poteva mancare la sanzione “democratica”: il referendum tra i lavoratori previsto per gennaio. Quello stesso istituto che gli inqualificabili Bonanni e Angeletti escludono categoricamente come strumento di consultazione dei lavoratori/trici ora va bene se si va a votare col fucile alla schiena…

La vicenda Mirafiori acquisisce dunque un significato generale.

Primo, per il quadro sindacale a venire. La situazione presuntamene eccezionale addotta per Pomigliano diviene la nuova norma ben oltre la stessa Fiat. E’ la fine del modello di relazioni industriali incentrato sul contratto collettivo sostituito dall’appartenenza del singolo lavoratore all’impresa con l’appendice di una rappresentanza sindacale sempre più svuotata e rigorosamente aziendale. E’ la stessa direzione in cui sta operando il ministro Sacconi con il collegato lavoro, il Libro bianco sul welfare e la cancellazione in vista dello Statuto dei Lavoratori.

Secondo. La vicenda è l’ennesima riprova che l’unica strategia di “uscita” dalla crisi globale ai piani alti del potere è quella di sfruttare la stessa crisi prodotta da lor signori per farla pagare una seconda volta a chi sta in basso col peggioramento delle condizioni di vita. Ma attenzione: questa volta lo “scambio” proposto non ha contropartite reali in termini di rilancio della crescita comunque intesa. Si tratta in realtà di saziare una finanza sempre più onnivora a spese della vita sociale produttiva e riproduttiva. Si guardi alla sostanza complessiva dell’operazione diretta da Marchionne: sta riuscendo nel capolavoro di smembrare l’ultima industria di peso italiana per singole aziende, che è poi il corrispettivo reale della fine del contratto nazionale. Ciò deve permettere da un lato la definitiva fuoriuscita degli Agnelli dall’auto, a conferma del carattere oramai pienamente redditiero delle “famiglie” del capitalismo nostrano, e dall’altro di appropriarsi dei pezzi migliori residui da collocare in dollari sui mercati finanziari senza alcun riguardo per i destini industriali qui tanto evocati. In effetti, dove sono i piani industriali per la “Fabbrica Italia”? Cosa si è visto finora a Pomigliano? Non è evidente che mister maglioncino cerca una scusa per abbandonare gran parte delle produzioni italiane? Se il sospetto è stato espresso anche da qualche pezzo grosso della Confindustria…

Ecco ciò cui plaudono politici, preti, sindacalisti, giornalisti e zerbini vari. Del resto, non è un’anomalia italica ma il tratto fondante del capitalismo globale reale e del suo più recente ciclo politico, ben personificato qui da noi dal Berluska.

Un ciclo entrato in crisi. Non è un caso se lo stesso Marchionne, da manager da tutti decantato, riscuota sempre meno consenso non solo tra gli operai ma tra le gente. Sempre meno credibili le promesse di grandiosi investimenti da parte di un finanziere che i soldi (altrui) è abituato a prenderli più che a metterli. Un crollo di consensi pari a quello che si sta verificando verso l’intero quadro politico e che la piazza del 14 a Roma ha finalmente messo a nudo.

E’ questo quadro complesso che rende l’opposizione della Fiom qualcosa di più, potenzialmente, di una ancorché dignitosa ma isolata resistenza su vecchie trincee. La Fiom col il suo no senza mediazioni al terreno imposto da Marchionne (attenzione: non a ogni mediazione possibile su basi differenti) e alla distruzione del contratto nazionale sta a suo modo prendendo atto e segnalando la trasformazione del modello di sviluppo capitalistico e la sua accelerazione nella crisi globale. Ed è costretta, nell’assenza oramai strutturale di sponde politiche istituzionali e a fronte di una Cgil sempre più inebetita, ad assumere l’azione sindacale come terreno politico.

Qui incontra la novità di questi mesi. Sta emergendo nel paese una corrente di passioni finalmente non tristi, uno sdegno attivo trasversale ai diversi soggetti sociali che dapprima, il sedici ottobre, ha verificato di esserci e poi lo scorso quattordici ha sancito un passaggio di fase con l’emergenza, confusa quanto si vuole, di un soggetto sociale, quindi potenzialmente politico, nuovo in grado di catturare consenso non nonostante ma grazie alla propria multiforme radicalità. Un soggetto alla ricerca di nuove strade.

La Fiom sta cercando di aggrapparsi a questa spinta. Coi suoi limiti, sa di non poter puntare solo sulla mobilitazione sindacale classica ma di dover aprire a quanto di dinamica reale di conflitto si agita nel paese. Il rapporto con studenti, giovani, precari diviene indispensabile per costruire una risposta efficace non solo sulla questione operaia ma rispetto al quadro complessivo di risposta alla crisi. Vedremo se ai propositi rilanciati ieri all’assemblea delegati di Torino dal segretario generale Landini – costruire un percorso unitario aperto a nuove alleanze sociali e al movimento di questi mesi, rilanciare in questa prospettiva lo sciopero generale – seguiranno comportamenti fattivi e aperture concrete sui territori e verso il movimento in tutte le sue sfaccettate dimensioni e sensibilità, senza pretese di selezionarne i “rappresentanti” più consoni.

Studenti da un lato e metalmeccanici dall’altro hanno in questo momento un obiettivo immediato: come non far passare sul campo quanto previsto a tavolino dal Ddl Gelmini e dagli accordi separati Fiat. Una “guerriglia” che però ha vitale necessità di non richiudersi sul proprio ambito, sui propri problemi. Ma di agganciare una strategia generale e unitaria i cui elementi sono stati abbozzati da questa prima ondata di antagonismo reale. Non è il caso di ripetere che non abbiamo davanti una riedizione tipo operai e studenti uniti nella lotta. Al contrario, bisogna “uscire” dalle università e dalle fabbriche verso l’insieme del rapporto sociale. In gioco è la costituzione in fieri di un nuovo soggetto composito, produzione e riproduzione strettamente intrecciate, che ha già iniziato a fare i conti con quanto di potenzialmente altro può emergere da una risposta in prima persona alla crisi.

Se è così, ci sentiamo nel nostro piccolo pienamente parte sia dei passaggi pratici che ci stanno davanti sia della discussione che, a partire dalla rivolta del quattordici e da quanto sta dandosi a scala anche solo europea, andrà approfondita sul nuovo quadro politico che va ad aprirsi nel secondo round della crisi globale.

La redazione Infoaut
24 dicembre 2010

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

fiatfiommarchionnemovimentisciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sudd Cobas Prato: lo sciopero continua dopo lo Strike Day

Lo Strike Day iniziato domenica scorsa ha visto il coinvolgimento di 8 fabbriche di cui soltanto 5 nella frazione di Seano (Prato), sono state ben 7 le vittorie portate a casa dal sindacato Sudd Cobas per ottenere ciò che viene rappresentato con 8×5..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: migliaia di persone in corteo a Seano (Prato) contro lo sfruttamento e per il diritto allo sciopero

Migliaia di persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla manifestazione a Seano, Comune di Carmignano (Prato), indetta a sostegno del diritto di sciopero e contro lo sfruttamento dopo l’assalto notturno ad un picchetto di operai e sindacalisti Sudd Cobas che scioperavano davanti ad una ditta nel distretto tessile della zona.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prato: Ronde armate di spranghe contro chi sciopera

Assalto di stampo mafioso al picchetto degli operai pakistani e del sindacato di base Sudd Cobas, quattro feriti. “La prossima volta vi spariamo”. In risposta scioperi del turno di notte degli operai migranti del “distretto parallelo”, e domenica manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda dove si stava svolgendo il presidio di protesta. “Lottiamo per il diritto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tutti contro Elkann: scioperi al quotidiano Repubblica e di tutto il settore dell’automotive

John Elkann è, tra le altre cariche, anche presidente di Stellantis, gruppo automobilistico in cui è confluita l’ex Fiat, che il 18 ottobre si fermerà per sciopero nazionale dei lavoratori di tutti i settori dell’automotive, indetto da Fim, Fiom Uilm.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Stellantis senza freni

Le ore successive allo sciopero del settore automotive a Torino sono state sorprendenti: i media hanno annunciato l’aumento dei compensi che si sono riservati i vari dirigenti del gruppo Stellantis, in primis il Ceo Tavares.