Milano e Napoli per Berlusconi di male in peggio
Milano conferma la tendenza che ormai tutti avevano capito, il “vince Pisapia” era un pronostico quasi scontato. Il centro destra per far partire la remuntada ha ritirato fuori tutte le vecchie armi di battaglia, non capendo che oramai ad essere logorate erano proprio quelle armi. E’ logorato il faccione di Berlusconi a reti unificate, come lo sono le sue affermazioni che ormai appaiono ridicole perchè la sua persona ha perso di credibilità. Poco attraenti questa volta sono state anche le dichiarazioni securitarie e di paura della Lega, che se da un lato riescono comunque aprire dibattiti pubblici e far prendere posizione, dall’altro la carta del razzismo d’impeto probabilmente ha perso il suo ruolo di centralità fra le scelte della popolazione. Infatti anche i voti che escono dal PdL non sembrano riuscire ad entrare nella Lega. Il carroccio non raccoglie più i malumori delle persone del Nord, e questa è comunque una notizia, come per altro nessun altro partito dell’area di destra è riuscito a farlo in questa tornata elettorale.
Se a Milano si intuiva, a Napoli in pochi avrebbero scommesso in una vittoria di De Magistris con questo margine. Il fattore “Camorra” che probabilmente poco gradisce un ex magistrato sulla poltrona più alta non ha avuto assolutamente influenza come invece pronosticato a mezza bocca da molti. Quello che emerge a Napoli in modo chiaro e netto è la volontà di mandare a casa tutta l’intera classe politica dei due principali partiti PdL e PD.
Da adesso la fine della seconda Repubblica si avvicina, e questo è sicuramente facile intuirlo, però è molto meno facile intuire come finirà. Si aprirà sicuramente una fase piena di variabili tutte della stessa influenza, e in cui saranno molti i fuochi d’artificio che vedremo. Intanto Berlusconi ha già aperto la battaglia su un piano internazionale raccontando a tutti i capi di Governo del G8 che lui deve fare per forza la riforma della giustizia. La Lega Nord che vorrebbe staccarsi da Berlusconi ma che con l’uomo di Arcore intrattiene anche rapporti extra politici che non sono così facili da rompere.
Comunque da questa intera tornata elettorale possiamo dire che è emerso un forte voto di protesta. Lo è stato il movimento cinque stelle a Bologna e lo sono stati a modo loro Pisapia e De Magistris.
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