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15M, sciopero della logistica: buoni segnali anche dalla Campania!

 

Ma come Clash City Workers non ci siamo limitati a questo, perché la politica è fatta anche di presenza, di conoscenza materiale, di contatto reale. Quindi abbiamo partecipato, in tutti i luoghi in cui potevamo essere, ai blocchi e ai picchetti di sostegno organizzati dal Si Cobas, dall’ADL Cobas e dai collettivi di movimento. In particolare, insieme ad altri compagni come quelli del Laboratorio Politico Iskra, abbiamo provato per la prima volta (dopo la mobilitazione contro IKEA) a intervenire sulla logistica anche in Campania.

Ora, partiamo da un dato che dopo mesi di inchiesta abbiamo potuto riscontrare: la situazione della logistica al Sud e nel napoletano è notevolmente diversa da quella che si dà nel Centro e Nord Italia, e questo ha reso difficile finora il fatto che le lotte contro il sistema delle cooperative scendessero sotto Roma… Le principali differenze stanno nel funzionamento e nella struttura delle aziende, nella composizione della forza-lavoro (che al Nord è principalmente immigrata, mentre da noi è autoctona, spesso assunta in base a criteri di appartenenza familiare o attraverso meccanismi da “amici di amici”, sullo sfondo di una disoccupazione dilagante, soprattutto a livello giovanile), e infine nell’assenza di qualsiasi forma di sindacato. Tutte cose che com’è evidente non facilitano il contatto con i lavoratori e l’organizzazione di vertenze.

Ma questo vuole forse dire che non c’è niente da fare? Certamente no: si tratta solo di capire come. Ed anche per questo oggi abbiamo provato a rafforzare il piano nazionale dello sciopero andando a cercare e informare direttamente i lavoratori fuori ai cancelli. Un tentativo di tastare il polso, di capire quali sono i livelli autonomi di informazione e di conflitto nelle aziende, un modo per cercare una sponda con chi, anche se non si è ancora mobilitato, patisce comunque un sistema di sfruttamento.

La strada è ancora lunga, ma come si evince da questo sobrio e veloce report inviatoci da una compagna che è stata fuori dalla Bartolini dalle sei del mattino, ci sono alcuni segnali incoraggianti, che vogliamo socializzare con chiunque abbia a cuore le lotte sociali. In particolare ci sembra significativa una certa sensibilità che abbiamo riscontrato: se questi operai si fermano a parlare con alcuni giovani come noi che in mano hanno ben poco da offrire, cosa farebbero se avessero a sostenerli forme di organizzazione più elevate e capaci? E poi ci sembra importante che gli echi delle lotte del Nord stiano arrivando anche qui, che questi echi – se trovano chi, dentro e fuori l’azienda, se ne faccia carico – potrebbero diventare rumori sempre più forti…

Ovviamente non c’è da esaltarsi per così poco: c’è da lavorare a testa bassa. Ma guardando in alto, lontano, verso il mondo che c’è da guadagnare!

Lanciamo a Napoli l’appuntamento del 27 Maggio

presso l’Università Orientale (Palazzo Corigliano – Piazza San Domenico Maggiore)

interverranno: Aldo Milani (segretario SiCobas), lavoratori della logistica e il coordinamento in sostegno alle lotte della logistica

***

Ciao a tutt@,

il volantinaggio alla Bartolini di Marcianise (CE) è andato abbastanza bene, il primo contatto è senza dubbio positivo.

I lavoratori hanno preso gli oltre mille volantini che avevamo e alcuni di loro hanno mostrato qualche minimo interesse. Alcuni di loro si sono addirittura lamentati dell’assenza del sindacato nell’azienda!

La scelta dello stabilimento è stata senza dubbio efficace, vista la mole di lavoratori che ci lavorano. Molti attaccano il turno già alle 4…

Comunque siamo riusciti a volantinare parecchio e soprattutto abbiamo chiacchierato con qualche lavoratore che ci ha dato info sulle diverse cooperative che ci lavorano dentro, gli orari e soprattutto il tipo di lavoro che loro svolgono e come lo svolgono.

L’età media dei lavoratori che abbiamo visto stamattina è bassa (alcuni sono giovanissimi), anche se purtroppo alcuni di loro ci hanno detto di non avere accesso ad internet…

Purtroppo non siamo riusciti a fare nessuna intervista perché molti dei lavoratori avevano i tempi contanti per le consegne e i loro ritmi sono abbastanza frenetici.

Molti dei lavoratori sapevano che per oggi e domani probabilmente ci sarebbe stato un blocco delle merci provenienti dal Nord (con il nostro volantino hanno capito poi finalmente perché e sicuramente una delle cose migliori della nostra azione è stata quella di mostrare la connessione tra i due fenomeni e di incuriosire i lavoratori). In ogni caso questo è sintomo del fatto che l’azienda in qualche modo si aspetta un successo dello sciopero e dell’azione dei compagni del Nord…

In compenso chi aveva come compito quello di andare al Nord a prendere le merci è partito lo stesso, pur sapendo che forse non ci sarebbe stato nulla da caricare. I ricatti pesano… ma bisogna insistere!


Da: clashcityworkers.org

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