#6d a Bologna per riprendersi i palazzi del potere!
Sede Cisl questa volta difesa da un cordone di forze dell’ordine. Intanto gli studenti universitari che avevano occupato nel pomeriggio di ieri la Facoltà di Lettere e Filosofia effettuano picchetti su tutta via Zamboni che bloccano l’attività didattica e rilanciano il concentramento per le 10,30 in piazza Verdi.
A quell’ora avviene la congiunzione tra il corteo degli studenti medi, ormai divenuti più di un migliaio, e la piazza universitaria. Il nuovo serpentone che ne deriva punta immediatamente i viali, paralizzando il traffico e dirigendosi ad ampie falcate verso ponte Stalingrado, che viene preso di slancio dal corteo che raggiunge la zona Fiera e punta quello che è uno dei principali “palazzi del potere” cittadini.
Ovvero la sede di Unicredit Banca di via del Lavoro che sia sul piano della formazione sia sul piano cittadino è uno degli attori principali della governance neoliberista e aziendalista che attacca direttamente l’accesso ai saperi, le quote di reddito delle fasce medio-basse, il diritto ad un’esistenza degna.
Entrati nella sede una buona parte del corteo prende le scale laterali che conducono al tetto mentre il resto dei manifestanti li difende mettendosi dietro il “No-merito Block”, già portato in piazza il #14n e riproposto oggi a protezione dell’azione. Le forze dell’ordine sorprese da questa mossa caricano i manifestanti che rispondono compatti e tengono la posizione dentro il cortile del palazzo della banca fino a quando dal tetto non viene srotolato uno striscione di circa 20 metri con scritto “Si alle lotte, no all’austerity!”, contornato da fumogeni e da insulti al lavoro di approfondimento della crisi effettuato dalle banche. Effettuata l’azione il corteo riparte e torna a bloccare la città, sanzionando le banche e dirigendosi verso piazza Maggiore.
Per tutto il corteo sventolano bandiere No Tav, vessilli palestinesi, striscioni e cartelli che omaggiano la nuova insurrezione di piazza Tahrir, la lotta contro il ddl Aprea e contro l’aziendalizzazione dell’università. Ma soprattutto si ricorda, metro dopo metro, Alexis Grigouropulos, studente greco ucciso barbaramente dalle forze dell’ordine proprio quattro anni fa nel centro di Exarchia.. Un #6d di conflitto del mondo della formazione bolognese, che ancora una volta ha dimostrato di essere irrapresentabile e assolutamente determinato a continuare i percorsi di lotta aperti in questo autunno.
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