AMT Genova. L’accordo passa, i lavoratori: ‘È stato un voto truccato’
Ascolta il commento a caldo di questa votazione con Barbara, autista Amt.
L’accordo, comunque, adesso dovrà essere ratificato entro la fine dell’anno attraverso un referendum. Le tensioni comunqe rimangono, come denuncia il sindacato di base Usb, secondo cui “La dura lotta dei lavoratori genovesi di Amt, in sciopero da 5 giorni, e’ stata svenduta alla fine della assemblea di questa mattina. Una votazione farsa, con i lavoratori trattati come bestie e chiamati a votare “spostandosi” in una zona della sala in base alla scelta per il si o il no all’accordo”. Qui il video di parte della votazione contestate, effettuate via smartphone da un lavoratore Usb di Torino della Gtt (Gruppo Torinese Trasporti, il trasporto pubblico di Torino).
Nel pomeriggio sono quindi ripresi a circolare gli autobus, mentre per le vie della città si è svolta la manifestazione contro la privatizzazione delle partecipate organizzata dal comitato cittadino. Corteo partito da Piazza Ferrari come ci racconta Emilio Quadrelli, sociologo e del collettivo ” Noi saremo tutto” di Genova.
Alle 17.30 la manifestazione contro la privatizzazione delle partecipate è terminata con una nuova assemblea. Ascolta la corrispondenza sempre con Emilio Quadrelli.
Nella bozza di accordo si ribadisce che Amt rimarrà una società pubblica. La Regione si impegna a finanziare l’acquisto in tempi brevi di 15 nuovi mezzi attraverso una riprogrammazione di risorse già impegnate e, nel quadriennio 2014-2017, di altre 200 vetture, con finanziamenti da fondi europei e nazionali. La Regione, poi, si impegna ad accelerare il percorso di costituzione dell’Agenzia unica per il Tpl entro marzo del 2014 in modo che operi a regime entro la fine dell’anno. I sindacati hanno riferito, poi, che, per ripianare il disavanzo di Amt, calcolato in 8,3 milioni di euro nel 2014, il Comune si è impegnato con un investimento pari a 4,3 milioni di euro. I restanti 4 milioni saranno invece recuperati attraverso riorganizzazioni aziendali che non toccheranno nè le retribuzioni, nè l’orario di lavoro, nè i riposi dei dipendenti. In particolare, secondo quanto riferito, tra gli interventi di riorganizzazione esternalizzate le quote di attività che verranno affidate in appalto (Come i servizi sulle linee collinari). Dopo l’eventuale firma definitiva dell’accordo si avvierà una trattativa aziendale per stabilire quante e quali linee appaltare.
Per recuperare i restanti 2 milioni di disavanzo, l’accordo prevede altre riorganizzazioni interne, che dovranno essere individuate entro il 31 dicembre di quest’anno in modo da essere realizzate a partire da gennaio del 2014. E’ stato precisato che l’accordo prevede esplicitamente l’inscindibilità delle singole misure stabilite: se un punto non dovesse essere rispettato, salterebbe l’accordo nel suo complesso.
Non solo Genova, più in generale le società italiane del trasporto pubblico sono al collasso. Per fare il punto della situazione per giovedì è stato convocato un tavolo che vedrà la partecipazione del ministro delle infrastruttura Lupi e del ministro del lavoro Giovannini.
Fonte: radioondadurto.org
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