Atac verso il fallimento, a rischio 12.000 dipendenti
L’amministratore delegato, Roberto Diacetti, ha inviato così una lettera al sindaco Marino. Una missiva in cui ha ipotizzato più di mille licenziamenti oppure il ricorso ai contratti di solidarietà.
Non naviga in buone acque nenache la situazione delle altre controllate: l’Ama deve 1,3 miliardi di euro ai suoi creditori, a Nuova Fiera di Roma è sos bilanci.
L’Atac è piena di debiti e senza più un soldo.
Deve oltre 400 milioni ai fornitori, idem alle banche.
Roma Capitale le ha dato anticipi (che dovrà restituire) pari a oltre mezzo miliardo. Se non verranno messi in cmapo internventi drastici il mese di agosto sarà l’ultimo in cui i 12.000 dipendenti ritireranno lo stipendio.
Da settembre in cassa zero euro e le banche – che già hanno rifiutato il piano di ristrutturazione del debito considerando l’azienda ad alto rischio d’insolvenza – non concederanno altro credito.
Roberto Diacetti ha scritto che, o il Campidoglio, in quanto azionista unico, dà nell’immediato un segnale di interessamento nei confronti di Atac (per venire recepito dalle banche) prendendo “decisioni non più procrastinabili” per contenere i costi aziendali e incrementare la produttività, oppure sarà, in modo probabile, troppo tardi.
Diacetti ha chiesto a Marino una risposta entro 15 giorni: se non arriverà l’azionista accetterà le sue dimissioni.
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