InfoAut
Immagine di copertina per il post

Bologna: i facchini della LOGISTA scioperano, picchettano e vincono!

 

Logista Italia fa parte della multinazionale Grupo Logista con sede in Spagna, che ha “ereditato” in Italia la struttura distributiva dell’ex Monopolio e che dunque, essendo vigilata dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, fa capo politicamente al Ministero delle Finanze. All’Interporto di Bologna, Logista appalta il lavoro di facchinaggio, carico/scarico merci e picking ad una agenzia interinale, la Almasolutions, che gestisce e fa lavorare direttamente il personale sull’impianto, ed inoltre opera come una delle tante cooperative della logistica che abbiamo conosciuto in tutti questi anni; ovvero prendendo in appalto lavori da committenti che se ne lavano le mani, e applicando sui lavoratori condizioni di ricatto giornaliero.

 

Logista è l’unica società privata in Italia che compra sigarette dai produttori (Philip Morris, British Tobacco ecc..), le immagazzina e le distribuisce nei magazzini periferici di tutta Italia e le vende alle tabaccherie. Questa multinazionale che adesso è una holding ha un fatturato di miliardi di euro, dato che tratta il trasporto di tabacco anche in tutto il resto dell’Europa… ma nonostante questo ha addotto esigenze dovute alla crisi per giustificare un taglio di circa 60 persone (tutti coloro a contratto precario) da qui all’inizio del nuovo anno.

 

Ma questo attacco non è stato digerito! Dalle 5 di mattina infatti la grande maggioranza dei 130 lavoratori della fabbrica si è adoperata in un blocco dei camion addetti al trasporto delle sigarette ai vari punti vendita, chiedendo il rinnovo dei contratti in scadenza e migliori condizioni di lavoro in generale. Una modalità interessante di sciopero, poiché non orientata all’attacco nei confronti di truffe subite (vedi le buste paga false della Granarolo) ma alla rivendicazione di vedere sanata e rovesciata la propria condizione precaria!

 

La composizione del magazzino era per l’80% estremamente giovane, con anzianità di magazzino che va da pochi mesi a massimo due anni; il magazzino si è di fatto riempito nell’ultimo anno, passando da 60-70 persone a 130: quella a tempo determinato è stata la modalità prevalente di assunzione, con un totale del 30% di part-time. Interessante come la maggioranza degli operai fosse di origini italiane, con famiglia e figli, e quindi parte integrante di quel mondo del lavoro ricattato in continuazione da contratti rinnovati di volta in volta e che anche in questo caso non si volevano rinnovare al momento dell’assunzione definitiva. La volontà di Logista era infatti quella di riassumere (nel caso anche cambiando cooperativa) con le nuove regole del Jobs Act, attaccando ancora di più la possibilità dei contrattazione dei lavoratori.

 

La volontà dei lavoratori era invece di stabilizzare i contratti precari di gente che da quasi due anni lavora con rinnovi continui, e che di fatto facendo turni di anche 14-16 ore di lavoro giornaliero ha “avviato” il magazzino con la promessa della stabilizzazione; di adeguare i livelli contrattuali alle mansioni effettivamente svolte; di passare da part-time a full time a fronte di straordinari sempre richiesti e crescenti; di ripristinare le ore previste dal contratto in essere senza tagli alle ore lavorate.

 

La giornata si è conclusa vittoriosamente: l’azienda, di fronte alla rigidità espressa dal blocco operaio, ha dovuto fare marcia indietro accettando la proposta di accordo che l’assemblea dei lavoratori S.I.Cobas aveva approvato nei giorni scorsi. Metà degli esuberi proposti da ricollocare entro il prossimo mese negli altri cantieri di Alma ,la riduzione di due  giorni di lavoro al mese per tutti compensata in busta paga da un’integrazione economica a titolo di buoni pasto (una misura di solidarietà che i lavoratori hanno voluto e che soprattutto da parte degli indeterminati ha significato una solidarietà concreta verso i precari) e che cmq li porterà di fatto ad avere più tempo libero senza veder diminuire le loro buste paga , il passaggio del 30% dei tempi determinati a tempi indeterminati, la continuazione  di un confronto sindacale che oltre a sorvegliare l’accordo prosegua nella logica della stabilizzazione del resto dei precari.

 

Una vittoria ottenuta da una composizione diversa rispetto a quella a cui siamo stati abituati a conoscere durante le lotte della logistica degli scorsi anni, ma che rappresenta forse uno spaccato di una parte ancora più grande presente all’interno del frammentato mondo del lavoro italiano, un mondo che solo a partire da una presa in carico di una modalità di lotta senza mediazioni può sperare di uscire dall’economia della promessa e del ricatto del governo Renzi e del suo JobsAct.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Bolognalogisticasicobas

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bologna: sfratto violento con cariche di polizia per fare spazio ad un B&B di lusso

Violento sfratto in via Michelino 41, Bologna, dove due famiglie con bambini piccoli sono state cacciate di casa a suon di manganelli da parte delle forze di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sciopero generale: contro la logistica di guerra lunedì 22 settembre blocco del porto di Venezia

Mediterranean Shipping Company S.A., meglio nota con la sigla MSC, oggi è la prima compagnia di gestione di linee cargo a livello mondiale. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

La logistica tra legalità e illegalità

La crescita della logistica è impressionante, nel 2024 in Italia siamo intorno a un miliardo di pacchi consegnati. Un fattore di inquinamento e di consumo di suolo per gli hub. In Amazon e nelle “coop spurie” si lavora in condizioni di sfruttamento, ma crescono conflitti e sindacati di base di Marco Veruggio e Sergio Fontegher […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Pavia: logistica lombarda in crisi, caricati i lavoratori Geodis

Un nuovo attacco all’occupazione nella logistica lombarda. Ai magazzini della GEODIS di Marzano, Pavia, i lavoratori e lavoratrici in presidio sono stati caricati dalle forze di polizia nella giornata di martedì, 10 giugno 2025. Erano in protesta da una settimana davanti ai cancelli del magazzino della logistica per difendere il posto di lavoro quando un plotone di polizia ha tentato di sgomberare […]