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Bologna – Logista, la lotta paga!

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A distanza di alcune settimane dalla giornata di lotta all’Interporto di Bologna, la vertenza sui licenziamenti tramite cambio appalto alla sede locale della multinazionale spagnola Logista è arrivata ad una conclusione. Ed è una conclusione favorevole alle istanze degli operai e dei solidali che fronteggiarono la celere per difendere il loro posto di lavoro e la loro dignità.

Di seguito riportiamo l’esteso comunicato del SI Cobas che riassume le varie tappe del conflitto alla Logista, si sofferma su alcune pratiche scorrette da parte dei sindacati confederali e permette di rendersi conto di come solo attraverso quella giornata di lotta si sia riusciti a ottenere un esito positivo nella vertenza. Da nostra parte interessa sottolineare come quanto successo segnala la possibilità di una potenza conflittuale, a partire dall’attivazione di una composizione operaia sempre più meticcia, anche in un contesto duro come quello attuale. Nessuna rassegnazione insomma nei confronti nè di un governo gialloverde che pare ancora in luna di miele con una buona parte della società, nè di condizioni politiche sembrano avverse. L’unica risposta, ancora una volta, sta nella lotta! Proprio a questo pro, segnaliamo che nei magazzini emiliano-romagnoli il conflitto sociale prosegue: in queste ore alla GLS di Modena è scoppiato un nuovo sciopero…buona lettura.

COMUNICATO SULLA VERTENZA LOGISTA:

L’accordo raggiunto con Logista in sede prefettizia a Bologna non lascia alcun dubbio sulla vittoria di questa vertenza operaia e sui meriti di chi l’ha ottenuta.

Una vittoria data dalla determinazione e dall’unità messe in campo da un gruppo di lavoratori in appalto ad una potente multinazionale del tabacco, capaci di costruire una lotta in grado di determinare un avanzamanto sul terreno dello scontro con il capitale, non limitandosi a resistere ai suoi attacchi.

Una vertenza le cui ragioni sono state fatte proprie dai lavoratori SiCobas di altri magazzini quotidianamente presenti al picchetto dei propri compagni con quella solidarietà che ha costruito negli anni l’arma più forte di quest’organizzazione.

Una lotta che si è affermata in un magazzino composto di operai italiani e immigrati, uomini e donne, giovani e di mezz’età, dove l’unica linea di separazione posta è stata quella contro coloro che hanno provato ad attaccare gli operai, i loro diritti, la loro lotta, la loro Organizzazione.

Da questa lotta i lavoratori escono rafforzati non solo nelle vittorie ottenute, ma soprattutto nella maggiore unità raggiunta, una forza accumulata che servirà loro nell’ immediato futuro nella piena consapevolezza che molto presto i padroni proveranno a riprendersi ciò che hanno perso.

Ne esce totalmente sconfitta la linea di piena complicità padronale e di rassegnazione operaia dettata dai vertici della Filt-Cgil che alla fine della vertenza subisce un ulteriore e naturale ridimensionamento della già piccola rapresentanza fin lì mantenuta in azienda.

 

LA VERTENZA, LA PROSECUZIONE DELLA LOTTA

In pieno accordo con la Filt-Cgil presente nel magazzino con uno sparuto numero di lavoratori, Logista Italia (monopolista nella distribuzione del tabacco in Italia) indice un cambio appalto che esclude qualsiasi confronto con il Sicobas che rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori.

Il cambio appalto viene fatto solo su una parte dell’attività e su 38 lavoratori coinvolti ne destina solo 12 a tempo ind. al nuovo appaltatore, in piena armonia con la “Clausola sociale di salvaguardia” firmata con il rinnovo del Ccnl dai sindacati confederali, che tutela i lavoratori coinvolti nei cambi appalto solo parzialmente, ovvero se il nuovo appaltatore dimostra di non aver bisogno di tutti. (E lo fa con un cliente che è la potentissima Philip Morris, sic!).

Quei 12 inoltre passeranno nel nuovo appalto senza mantenere le condizioni migliorative acquisite con gli accordi del Sicobas ma anzi peggiorando notevolmente attraverso l’introduzione della nuova disciplina di forte flessibilità introdotta sempre dal rinnovo del Ccnl firmato da Cgil, Cisl e Uil.

Per altri 12 lavoratori a tempo indeterminato non vi è certezza, per altri 14 lavoratori a tempo determinato presenti da più di 2 anni in magazzino insieme ad altri 10 lavoratori con un’anzianità di circa 8 mesi c’è la certezza di essere lasciati a casa, poiché lamenta Logista “non c’è lavoro”, mentre nel magazzino di Tortona dove il costo del lavoro è dimezzato (ccnl multiservizi, straordinari non pagati, livelli non adeguati etc) da mesi vengono spostate le commesse.

LO SCIOPERO

Su queste basi iniza lo sciopero del Sicobas che reclama una soluzione per tutti i lavoratori.

Eguali condizioni per i lavoratori oggetto del cambio appalto, nessun esubero e stabilizzazione dei precari.

Lo sciopero dura una settimana e il picchetto notte e giorno viene rinforzato dai lavoratori degli altri magazzini fino a che il 29 Giugno interviene la celere con diversi e violenti sgomberi verso il presidio che resiste. Viene indetto uno sciopero provinciale mentre i lavoratori dell’interporto escono dai magazzini in solidarietà con i loro colleghi insieme ai solidali che accorrono sul posto.

https://video.repubblica.it/edizione/bologna/caricateli-anche-se-stanno-a-terra-polizia-e-carabinieri-sgomberano-i-facchini-a-bologna/309294/309928

https://www.infoaut.org/precariato-sociale/all-interporto-di-bologna-esplode-la-mobilitazione-operaia

https://sicobas.org/news/3035-bologna-nicolas-libero-operaio-picchiato-e-fermato-all-interporto-e-il-diritto-di-scioperohttps:/t/sicobas.org/news/3036-bologna-sciopero-al-magazzino-philip-morris-in-risposta-all-opportunismo-peloso-della-cgil-filt-di-bologna

https://www.pressreader.com/italy/corriere-di-bologna/20180703/281827169513538

 

Il giorno seguente Nicolas, il giovanissimo operaio picchiato e arrestatao subisce un processo per direttissima che tuttavia termina senza alcuna misura cautelare nei suoi confronti nella gioia dei suoi compagni che lo accolgono a braccia aperte: http://www.zic.it/logesta-si-cobas-liberato-nicolas/

PASSAGGI DELLA VERTENZA IN PREFETTURA E IL RUOLO DELLA CGIL

Il giorno dopo il SiCobas e Logista vengono convocati alla Prefettura di Bologna dove al termine dell’incontro viene sottoscritto un verbale con il quale Logista si impegna a trovare una soluzione per tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza.

All’incontro successivo ( il 5 luglio) è presente anche Cgil che tuttavia opta per un tavolo separato e in piena complicità col padrone non eccepisce nulla rispetto alla proposta datoriale con la quale concorda pienamente.

Assunzioni part time al 50% e a tempo determinato per chi ha un anzianità di lavoro di 24 mesi. E nessuna soluzione per gli altri precari. Per il SiCobas non è accettabile. Per la Cgil si.

Qui sotto: verbale Cgil

 

 

 

Qui sotto: verbale SiCobas (prima parte)

 

 

 

 

La discussione prosegue solo al tavolo del SiCobas e le aziende accordano che i 14 vengano assunti a tempo indeterminato ma solo con un part-time di 20 ore.

Ribadiscono inoltre che in cambio i lavoratori debbano cedere la loro mezz’ora di pausa pranzo pagata (conquistata dal sicobas con un accordo di 2 livello).

Un ricatto rispetto al quale la Cgil decide di sottostare in comune accordo con le aziende che intendono punire tutti i lavoratori colpevoli di aver solidarizzato tra loro.

A questo punto la Cgil decide di aggiungere una locuzione importante al proprio verbale e chiede che “tale solidarieta’ venga estesa a tutti i lavoratori”!

Tradotto, vuole che a togliersi tale indennità siano anche i turnisti che da ccnl ce l’hanno per contratto, estendendo così la platea dei lavoratori a cui togliere anziché dare!

 

Qui sotto: verbale con richieste delle aziende

 

Qui sotto: richiesta della Cgil

 

Qui sotto: richieste del SiCobas

 

 

Il tavolo successivo si svolge l’11 luglio ed è un tavolo comune.

Le aziende accordano la richiesta del part-time al 75% ma solo a condizione che i lavoratori rinuncino all’indennità, la Cgil ribadisce che tale rinuncia debba estendersi a tutti.

Ma anche quest’ultimo tentativo di acordo sottobanco risulta maldestro, ed è il SiCobas a precisare la natura dell’indennità mensa che si vorrebbe togliere ai lavoratori.

L’indennità mensa quale accordo di secondo livello è stata siglata dal Sicobas e non è quella ad essere messa in discussione, le parti si riferiscono invece ad un’indennita di presenza ulteriore prevista solo per i lavoratori a turno unico che era stata ulteriormente conquistata(dal SiCobas) in cambio di un accordo sulla flessibilità.

 

 

Qui sotto: verbale congiunto dell’11 luglio 

 

 

 

 

I lavoratori del SiCobas (che in assemblea continuano ad aumentare) riuniti in assemblea decidono volentieri di rendersi meno flessibili, perdendo non l’indennità mensa ma la mezz’ora di “presenza” , e di rendere indeterminati i loro colleghi precari.

La battaglia deve proseguire senza lasciare indietro nessuno!

Nella riunione in prefettura del 13 Luglio, c’è un certo scompiglio causato dalla leggerezza di un maldestro accordo sottobanco che parte datoriale e Cgil avevano dato per certo.

Ma indietro non si torna e il tentativo furtivo di cambiare e aggiustare richieste e locuzioni nei verbali, non passa.

L’indennità mensa non si toglie, né ai turnisti, né ai lavoratori a turno unico.La parte datoriale manifesta il proprio disappunto per non essere riuscita a togliere l’indennità mensa e al tavolo già minaccia una prossima vendetta sulla riduzione delle pause (quelle di 10 mn ogni due ore) aggrappandosi alle locuzioni del verbale che Cgil maldestramente ha fatto inserire nel verbale.

Oramai sono tentativi che non hanno efficacia al tavolo prefettizio, figuriamoci se messi in pratica sul luogo di lavoro, di fronte ad una rigidità operaia combattiva e sempre più compatta.

Qui sotto: verbale del 13 luglio

 

 

 

 

 

Nota:

Linkiamo di seguito il comico comunicato della Filt-Cgil sulla vertenza…

https://www.cgilbo.it/2018/07/13/vertenza-logista-in-prefettura-firmato-laccordo-sullinterporto/

Un comunicato che racconta una macroscopica balla su cui far valere il “principio della trattativa” contrapponendolo a quello dello sciopero.

Una contrapposizione ridicola propria di un sindacato che ha come unico obbiettivo quello di mantenere le proprie poltrone attraverso la costante e continua pratica della concertazione, oramai totalmente privo di qualsiasi potere contrattuale.

La trattativa sindacale è ovviamente un’aspetto importante di qualsiasi pratica di contrattazione, ma se slegata da un reale contesto di lotta essa non potrà giungere a dei risultati né importanti né duraturi a favore dei lavoratori.

Nel caso specifico non si è trattato nemmeno di questo, ma di un tentativo goffo e maldestro di realizzare un inciciucio col padrone a danno dei lavoratori per cercare di recuperare una posizione privilegiata nella contrattazione. Il tentativo non solo non è riuscito ma ha avuto l’effetto di far scappare gli iscritti di Cgil.

Chissà se la lezione gli sarà servita.

 

S.I. COBAS BOLOGNA

 

Qui sotto: i lavoratori SiCobas

 

 

 

Qui sotto: i lavoratori Cgil (tanti quanti le bandiere…)

 

 

 

Qui sotto: altra foto dei lavoratori SiCobas

 

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