Bologna takes the future
Ad attendere la manifestazione già in piazza San Francesco, un evidente tentativo di militarizzazione dell’intero centro cittadino, cosa che non ha tuttavia fermato studenti e studentesse medi e universitari, precari e lavoratori dal riprendersi le strade e i muri della città, che il commissario Cancellieri vorrebbe lindi e muti, a disposizione di pubblicità spesso sessiste e dei proclami razzisti della Lega Nord.
Il corteo invece si è da subito riappropriato delle vie di Bologna e delle vetrine delle banche di via Indipendenza e via Rizzoli: tra queste l’Unicredit, la banca delle bombe, di Gheddafi e dei prestiti d’onore, alla quale si è invece risposto “Reclaim money against financial capitalism” e “Fuck austerity”, in connessione con le grandi manifestazioni parigina e londinese, che hanno visto oltre mezzo milione di persone mettere in atto blocchi e scontri per combattere i primi fautori e speculatori della crisi.
Altra tappa è stata la sede centrale della Cgil di via Marconi, davanti alla quale i manifestanti hanno invocato a gran voce lo sciopero generale, rilanciando l’appuntamento verso il 6 maggio.
Gli studenti del Collettivo Autonomo Studentesco hanno poi rilanciato lo sciopero del biglietto sanzionando con scritte e attacchinaggi la sede centrale di via Rizzoli dell’Atc, che impedisce di fatto la libera mobilità aumentando a dismisura i prezzi dei biglietti in nome della solita legge del profitto.
Un’altra tappa è stata la riappropriazione dei muri della centralissima via Rizzoli, oggetto delle strida del commissario Cancellieri. La risposta? “Siamo nati per camminare sulla testa dei re: que se vayan todos!” , in sostegno alle rivolte dei popoli arabi e contro tutte le guerre.
Il corteo è poi proseguito nel cuore di via Zamboni, dove studenti e studentesse hanno continuato a riempire i muri e le vie con cori, scritte e proiezioni contro le barriere d’accesso all’università e contro i meccanismi di indebitamento per la libera circolazione dei saperi.
La Take the Future Parade si è conclusa infine al punto di partenza di piazza San Francesco, con un concerto che ha rivitalizzato Bologna con musica e socialità il centro cittadino fino a tarda notte.
Una manifestazione che è solo l’inizio di un percorso di riappropriazione e di lotte europee del Knowledge Liberation Front, verso lo sciopero generale del 6 maggio e oltre, fino alla cacciata di tutti i rais e alla fine di ogni politica di austerity!
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