C.A.S: Lettera aperta ai presidi “E voi dove eravate?”
A Bologna abbiamo visto studenti e studentesse che nelle ultime settimane hanno intelligentemente dato avvio ad un percorso politico mondiale #occupytheschool scendendo in piazza a migliaia per bloccare la città e protestare ad alta voce. E poi ancora le giornate internazionali di lotta dell’11.11.11 “occupy everywhere” lanciato dagli indignati di wall street fino alla giornata mondiale dello studente del 17 novembre, e poi ancora le occupazioni che ci hanno permesso di aprire le nostre scuole a momenti di condivisione, assemblee, incontri e socialità.
Si! La didattica curricolare è stata bloccata per aprire i nostri spazi ai bisogni e ai desideri degli studenti, alla voglia di mettersi in gioco ed essere noi per una volta a decidere sulle nostre attività e sui saperi da apprendere. Insieme studenti, alcuni professori, bidelli, docenti universitari, ricercatori, giornalisti, precari, operai della Malaguti, No Tav, universitari, ragazzi dei centri sociali ecc insieme per una volta per discutere e informare all’interno delle nostre scuole che dovrebbero essere i baluardi del sapere e che invece si sono trasformati in grigi edifici che impongono una didattica che ha un’unica offerta formativa: la precarietà.
Noi c’eravamo e ci siamo ancora a tentare di guardare negli occhi gli aspetti molteplici di questa crisi e combatterla insieme a chi come noi rigetta la precarietà.
Invece voi dov’eravate quando la Riforma Gelmini veniva approvata, quando tagliavano sulla scuola, togliendoci laboratori, i nostri professori, materiali e insieme il nostro futuro? Voi dove eravate quando si votava la precarizzazione del lavoro in nome del libero mercato e della concorrenza, quando i vostri studenti non sanno cosa farsene di un diploma conseguito nelle vostre scuole? Dove eravate quando venivano aumentate le spese militari, i privilegi della casta e le spese della politica? Voi dove eravate quando venivano finanziate le grandi opere inutili come la Tav e il Ponte sullo stretto? Voi dov’eravate quando veniva approvata la legge Bianchi, che ci obbliga a lavorare gratuitamente senza diritti presso aziende locali? Voi dov’eravate quando l’informazione si faceva sempre più disinformazione di regime?
Forse dietro scrivanie ad applicare le riforme che tanto dite di disapprovare, o a scrivere circolari per mantenere l’ordine nelle vostre scuole per difenderle dai vostri studenti che quotidianamente le attraversano e che hanno il diritto di riprendersele, aprirle o occuparle come dite voi. Forse a dire che la legge va rispettata e applicata con grande rigore quando si deve punire!
E puniteci pure! In questo siete davvero dei grandi pedagoghi facendoci assaggiare a 16 anni l’antipasto di quello che ci spetta. Sarete orgogliosi di noi quando tra 5 anni ci spremeranno per due soldi grazie al diploma e ci avrete educato a dire “si signore!”? Ma forse questa soddisfazione non ve la daremo, perché abbiamo imparato a dire “no” davanti ad una ingiustizia e ad essere uniti per lottare per i nostri diritti!
La scuola non può essere un bancomat dal quale prelevare per risanare debiti creati dalle banche, politici e speculatori. La cultura e l’istruzione devono tornare ad essere le basi della nostra società, e solo ripartendo dalla riappropriazione di questi elementi che si deve ripartire per cambiare e incidere sulla società.
Ci dispiace ma sul nostro futuro non accettiamo più lezioni!
COLLETTIVO AUTONOMO STUDENTESCO
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